Amo gli eventi organizzati di venerdì. Però sono libero dai pensieri della settimana, perché so che il giorno dopo è sabato e (forse) potrò riposarmi, perché il weekend è sempre più un’oasi tra mille impegni.
Quando ho ricevuto l’invito per la serata dedicata alla Liguria ho accettato immediatamente. Perché l’evento era organizzato da Carlo Vischi nell’ambito dell’iniziativa “Per tutti i gusti“, e quindi sapevo che sarebbe riuscito perfettamente. Perché si svolgeva al Doney (ricordate “l’Aperitivo Spagnolo” o la settimana dedicata alla “Malesia“?) e perchè il pesto è una delle cose che amo in cucina, e poter assistere dal vivo alla preparazione realizzata dallo chef Ivano Ricchebono (ristorante “The Cook” di Genova, 1 stella Michelin) era un’occasione imperdibile.
La serata è andata oltre le mie aspettative: siamo sempre di corsa e spesso il tempo per cucinare è poco; molti si affidano a semi-lavorati o prodotti in busta; le tecniche ed i gesti di un tempo si stanno perdendo.
Ma venerdì c’era il mortaio con il pestello rigorosamente in legno, i pinoli, l’aglio “vessalico” (più digeribile), l’olio della Riviera ligure e naturalmente lui, il basilico ligure, a foglia piccola, un concentrato di gusto, sapore ed odore. Questo è l’unico modo per preparare un pesto doc, non si accettano compromessi!
Ho potuto assaggiare il pesto in molte preparazioni: sulla focaccia, in un’interessante variante ligure del sushi, nel cappon magro, ricetta tipica che “si realizza per le persone a cui si vuole bene” (parole pronunciate da Mauro Feola, enologo e produttore di vino), con le classiche trenette al pesto “avvantaggiato” (cioè con fagiolini e patate) ma sinceramente l’assaggio più incredibile dal punto di vista sensoriale è stato quello del pesto assoluto, in purezza, appena preparato dallo chef.
Un solo cucchiaino per percepire freschezza, gusto, intensità, la dolcezza dei pinoli e la “spigolosità” del pecorino, e naturalmente l’aroma avvolgente del basilico. C’è poco da fare, la tecnologia è utile ma senza poesia, dovrò procurarmi un mortaio e riporre il minipimer, non penso di poter mangiare il pesto preparato in altro modo!
L’onore di chiudere la serata è toccato alla Sacripantina, dolce tipico, molto goloso e naturalmente non fotografato perché divorato in pochi secondi: non sono ancora un “cronista professionista”, lo stomaco ha quasi sempre la precedenza sulla ragione.
E’ stato molto piacevole inoltre scambiare due chiacchiere con Ivano Ricchebono, disponibile, preparato, appassionato, con il quale ho chiacchierato di ingredienti, piatti, ristorazione ed esperienza televisive (lo potete vedere ne “La Prova del Cuoco”).
I piatti che ho degustato sono al Doney per tutta la settimana, se siete curiosi d’assaggiare un pesto doc, non perdetevi quest’opportunità!
Alla prossima
Luca
Ma che bellissimo blog! Che ricette interessanti! E questa esperienza deve essere stata stupenda 🙂 Grazie di cuore per averla condivisa.. e che pesto divino 😉 Una felice serata!
Ciao e grazie per i complimenti, sei troppo buona! Ho mangiato tante il pesto ma ti assicuro che quello provato venerdì era fantastico! Buona serata a te