di Bruno Fulco
Non li chiamiamo cugini d’oltralpe, ma come i Francesi sono lì dietro l’angolo, eppure li conosciamo davvero poco. Lontano dai riflettori gli Austriaci portano avanti la loro viticultura, non curanti degli schiamazzi dell’eterna contesa enoica tra Italiani e transalpini. L’occasione per degustarne i frutti è stata possibile grazie all’Enoteca Baccano, che ha allestito un banco d’assaggio in grande stile, rendendo disponibili ben settanta etichette rappresentative del mondo del vino austriaco. La selezione è stata curata personalmente dal sommelier Andreas Parzer, presente in sala ad esaudire ogni curiosità dei numerosi ospiti presenti su vini, territori e produttori.
La degustazione ha evidenziato i tratti salienti di un movimento sicuramente da approfondire: le caratteristiche del territorio per alcuni tratti richiamano quelle Friulane, ed anche qui la produzione è sbilanciata sui vitigni bianchi che danno la migliore risposta nel bicchiere. La base ampelografica non è estesa ma il lavoro dei produttori ha saputo esplorarne le potenzialità, diversificando modalità e stili di vinificazione, grazie anche alla normativa adottata, estremamente particolareggiata per ogni tipo di vino. I bianchi fanno la parte del leone e il Grüner Veltliner è stato certamente il protagonista della serata, accompagnato dal Riesling e dall’apporto limitato di altri vitigni in piccole percentuali quali Pinot Bianco, Pinot Nero, Chardonnay ed altri.
Nel percorso tracciato da Andreas Parzer la degustazione ha esplorato le diverse zone di produzione, evidenziandone il tratto qualitativo comune. Si inizia dalla zona di Wachau e dalla freschezza dei vini della cantina Alzinger, un Riesling vinificato in acciaio ed un Veltriner da botte grande, entrambi accattivanti e di bellissima acidità. Per il Kremstal ottimo il Veltriner Reserve 2014 di Malat anch’esso dall’impatto fresco e di grande bevibilità, nell’insieme buoni i vini delle cantine Parzer e Salomon, che rispetto ai precedenti affinano il bouquet olfattivo, da menzionare anche un rosso, il Pinot Nero di Stift Goettweig, piccola frutta rossa fragrante in eleganza.
Per il Kamptal ottimo il Riesling Reserve 2014 di Bruendlmayer, mentre per il Weinviertel ottima la produzione della cantina Taubenschuss, specialmente il Pinot Bianco maturato 28 mesi in botti di acacia. Nella zona di Vienna la cantina Wieninger propone lo Chardonnay Select 2014 bianco di solida struttura da barrique francesi, ma anche il Veltriner 2013 da solo acciaio, esuberante nell’alcol anche se ben integrato, che nella stessa zona gareggia con l’espressione dello stesso vitigno proposta da Mayer am Pfarrplatz sempre da solo acciaio. Il Carnuntum è zona da vini rossi anche ispirati alla viticultura francese, come il Rosemberg 2011 di Gerard Markowitsch che propone un taglio di Zweigelt 60%, 25% di Merlot con saldo di Franconia, maturato in barrique per 18 mesi.
Nella Thermenregion grande spazio un altro vitigno tipicamente austriaco, lo Zierfandler proposto da Stadlmann, vino strutturato e dall’intensità fruttata. Altra tipicità Austriaca nell’Eisemberg ma in rosso, con la Franconia proposta da Krutzler per il Perwolff 2012, vino potente dal frutto maturo e di presenza tannica, anche se sapientemente armonizzata. Il percorso via via si rivela interminabile per il numero di etichette in degustazione, ma il cammino non può essere ancora abbandonatoo. Non prima di aver degustato alcuni degli imperdibili vini dolci, perla della viticultura austriaca. Stupende vendemmie tardive ottime anche se in campione di botte, come il Riesling Italico di Andreas Csellmann della zona di Neusiedlersee e il fantastico Esterhazy, blend di Chardonnay e Sauvignon Blanc della regione di Leithaberg. Quello che rimane alla fine, oltre alla persistenza infinita dei vini da uccidere con un Antico toscano, è la consapevolezza di aver incontrato una viticultura che merita un sincero apprezzamento e da esplorare nelle sue produzioni.
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