Martedì ho partecipato alla giornata di chiusura del World Pasta Day & Congress 2015, convegno organizzato per raccontare i pregi nutrizionali e la sostenibilità della pasta. “Un piatto di pasta per nutrire il pianeta in modo sostenibile”, questo l’auspicio della “festa della pasta”, tornata quest’anno nel nostro Paese (che le ha dato i natali) per riflettere sul ruolo di questo alimento nella lotta a malnutrizione e obesità.
Ho spesso partecipato ad eventi e congressi a tema food, ma sono rimasto colpito da questo convegno, sia per quel che concerne i contenuti e gli argomenti esposti che per la qualità della discussione che ha visto protagonisti medici, scienziati, ricercati, nutrizionisti e giornalisti sui temi legati all’alimentazione, le diete ed il nodo del “gluten free”.
In apertura si è dato spazio a numeri ed analisi, parlando della diffusione di formati “maxi” tipicamente italiani, della sperimentazione di paste speciali con impasti arricchiti di minerali, vitamine o “superfoods” (bietola rossa, rosmarino, fagioli, farina di canapa), ma anche di pasta a rapida cottura, più ricca d’acqua rispetto alla pasta comune e pronta in 4 minuti.
Successivamente Alex Thomson, giornalista di Channel 4 News e moderatore, ha dato spazio agli interventi incentrati sul rapporto tra pasta e salute. Può sembrare un paradosso, ma anche in Italia la pasta è sotto l’attacco delle diete iperproteiche (Zona, Dukan, Paleolitica), che da oltre 30 anni promettono dimagrimenti “lampo”, demonizzando carboidrati e tutto ciò che deriva da grano e cereali. Kantha Shelke (Corvus Blue LLC – Chicago) ha però sottolineato come sia l’eccesso di calorie, e non la presenza di carboidrati, ad indicare un regime alimentare sbagliato e che le diete ad alto contenuto proteico e con pochi carboidrati sono sconsigliate per chi fa sport.
I successivi interventi ha posto l’attenzione sugli effetti benefici della pasta in ambito neurologico, visto che carboidrati e glucosio sono quasi le uniche fonti di energia per il cervello ed aiutano a ridurre il rischio malattie e quindi seguire la dieta mediterranea permette di ridurre del 30% il rischio Alzheimer; infatti diete ad alto contenuto proteico e prive di carboidrati fanno soffrire le cellule cerebrali.
La pasta ha inoltre un basso contenuto glicemico, cosa utile per tutti non solo per chi soffre di diabete, e grazie questa caratteristica la pasta rende sazi più a lungo. La risposta glicemica dipende dal tipo di carboidrati, ed in questo caso possiamo affermare che la pasta è da preferire a patate e pane.
Un altro elemento incoraggiante arriva anche dagli USA, patria della moda iperproteica. Secondo un recente studio della National Pasta Association, il 42% degli americani che ha tentato una dieta low-carb l’ha abbandonata perché non riusciva a rinunciare alla pasta.
Questo dato ha permesso di introdurre il discorso relativo alle diete gluten free, sottolineando che sono adatte solo a chi soffre di intolleranza o allergia al glutine, non alle altre persone. Infatti chi segue diete gluten free mangia troppi grassi causando uno squilibrio. Oggi nelle diete c’è la tendenza a ‘togliere’, mentre sarebbe più corretto distribuire in modo ottimale gli alimenti. Interessante anche il discorso legato al boom del gluten free, dovuto anche al marketing: l’etichetta gluten free è ovunque, anche su olio e succhi di frutta.
La dieta mediterranea è stata quindi unanimemente riconosciuta quale dieta “ideale”, se vogliamo usare questo termine, perché è l’unica i cui benefici sono certificati da riscontri scientifici; una dieta che comporta la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e cerebrali.
In chiusura sono è stata illustrata la Dichiarazione di consenso scientifico, firmata da un comitato internazionale di medici e scienziati della nutrizione, che evidenzia i benefici per la salute di una alimentazione a base di pasta e carboidrati complessi, sottolineando il ruolo di questo alimento nella prevenzione delle malattie croniche e dell’obesità.
La Dichiarazione di Consenso scientifico “Healthy Pasta Meal” è stato quindi il momento culminante del World Pasta Day & Congress 2015, organizzato da IPO (International Pasta Organisation) e AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta italiane). Ed è stata firmata da 20 scienziati provenienti da 9 Paesi, che hanno analizzato e condiviso la più recente letteratura scientifica su carboidrati e pasta, a 5 anni di distanza dal World Pasta Congress di Rio de Janeiro 2010.
2015 HEALTHY PASTA MEAL SCIENTIFIC CONSENSUS STATEMENT (DICHIARAZIONE DI CONSENSO SCIENTIFICO SUI BENEFICI DELLA PASTA 2015)
1. La ricerca scientifica sostiene sempre più l’importanza di una dieta completa, anziché il consumo di singoli alimenti.
2. La pasta è un componente chiave di molti modelli alimentari tradizionali, come la dieta mediterranea, la cui validità è scientificamente provata. La maggior parte dei modelli alimentari basati su alimenti di origine vegetale contribuisce a prevenire e a rallentare lo sviluppo di gravi malattie croniche, apportando maggiori benefici per la salute rispetto agli attuali modelli occidentali.
3. Molti studi clinici confermano che sono le calorie in eccesso, non i carboidrati, a causare l’obesità. Diete che promettono il calo ponderale possono demonizzare un’ampia gamma di grassi, proteine e carboidrati sani. Tuttavia tutti e tre questi macronutrienti sono necessari, nel giusto equilibrio, per conseguire una dieta personale sana che chiunque può seguire nel corso di tutta la propria vita. Inoltre diete molto povere di carboidrati possono non essere sane, soprattutto nel lungo periodo.
4. La pasta dà un maggiore senso di sazietà più a lungo. Se la porzione è corretta e il condimento non è troppo calorico, un piatto di pasta può avere un contenuto di calorie moderato.
5. In un’epoca in cui il diabete e l’obesità fanno la parte del leone in tutto il mondo, i piatti a base di pasta e altri alimenti a basso contenuto glicemico contribuiscono a tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue e il peso, soprattutto nelle persone sovrappeso. L’indice glicemico è un fattore che incide sulla salubrità dei cibi ricchi di carboidrati. Il modo in cui la pasta viene prodotta ha effetti benefici, in quanto il processo produttivo ne riduce la risposta glicemica. Anche la pasta integrale, con un maggiore contenuto di fibre, rappresenta una buona soluzione.
6. La pasta è una scelta sana ed economica, disponibile in quasi tutte le società. La promozione dell’economicità e dell’accessibilità dei piatti a base di pasta può contribuire a superare il pregiudizio secondo cui i cibi sani sono troppo costosi.
7. Salutari piatti di pasta sono un metodo gustoso per mangiare più verdure, legumi e altri alimenti sani spesso trascurati. La pasta è anche uno strumento per introdurre altri alimenti della dieta mediterranea (ovvero altre tradizioni culturali), soprattutto nel caso dei bambini e degli adolescenti.
8. Le pietanze a base di pasta figurano nelle tradizioni culinarie di tutto il mondo, in quanto sono come la tela di un artista: sono versatili e si adattano facilmente agli ingredienti stagionali locali e nazionali.
9. La maggior parte della gente può mangiare la pasta e non deve scegliere un prodotto senza glutine se non è affetta da un disturbo glutine-correlato correttamente diagnosticato. Per chi è intollerante o allergico al glutine o soffre di celiachia esistono alternative senza glutine.
10. La pasta è un alimento vegetale semplice, con un basso impatto ambientale.
11. Il consumo di pasta è indicato per chi fa attività fisica e in particolare pratica sport. La pasta, come altri cereali, fornisce carboidrati ed è anche una fonte di proteine. Per avere una migliore prestazione fisica, la pasta può essere consumata scondita o con poco condimento prima di un allenamento oppure insieme ad altri cibi dopo aver praticato attività sportiva. Diete ad alto contenuto proteico e con pochi carboidrati sono sconsigliate per le persone attive.
12. I medici, nutrizionisti e altri professionisti della salute dovrebbero educare i consumatori a prediligere piatti vari e bilanciati a base di pasta per una buona salute.
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