E’ passato molto tempo dalla vacanza trascorsa in Agriturismo tra Lazio ed Umbria, ma volevo comunque pubblicare un altro post su quel weekend perché fu davvero piacevole, con la scoperta di paesaggi, paesi e ristoranti tutti degni di nota, come già scritto nel primo post.
La domenica, dopo aver lasciato l’agriturismo, decidemmo di andare a visitare Narni. Alla parte storica della città vi si accede attraverso una serie di ascensori (caratteristica di molte città umbre, Perugia in primis), e lo scenario è molto suggestivo, quasi medievale. Piccole vie, palazzi in muratura, ciottoli un po’ ovunque. C’è anche un piccolo mercato, la giornata era bella, e si passeggiava piacevolmente.
Ad ora di pranzo, indecisi sul da farsi, decidemmo di cercare un ristorante con buone recensioni. Al netto delle discordanze che spesso si trovano su TripAdvisor, risultò evidente che “Il Gattamelata” potesse essere un bel posto.
La collocazione è molto bella, con una parte della sala principale che ha l’affaccio sulla Piazzetta di Narni. Trovammo subito massima disponibilità nella preparazione del pranzo per Simone, che ebbe il piacere d’assaggiare dei quadrucci al sugo di pomodoro, piatto che anche noi adulti non disdegnammo.
Noi partimmo dall’antipasto, con scelte piuttosto differenti: Anto prese una “Frittatina di erbette ed asparagi su passata di pomodoro e pan-brioche” (buona), io scelsi il piatto forte della casa, il “Tortino di patate su vellutata di latte con prosciutto di montagna e scaglie di tartufo” (veramente buono, la dolcezza della patate e del latte si amalgamava bene con la “forza” del prosciutto).
Proseguimmo con i primi, ed anche qui Anto continuò sulla strada della “delicatezza” con le “Orecchiette con zucchine e cipolloto fresco al profumo di limone” (piatto buono e porzione molto grande), mentre io continuai su una strada più “decisa” con i “Ravioloni di cinghiale in salsa di pomodoro al piccante” (piatto interessante, forse leggermente salato, ottimo equilibrio della piccantezza. Unica nota stonata la curcuma “decorativa”, utilizzata in grande quantità, il cui odore dava un po’ fastidio).
Chiudemmo, o meglio, io solo chiusi con un dolce, la “Mousse al cioccolato fondente con crema pasticcera” che purtroppo si rivelò quale piatto più deludente del pranzo. Sapete del mio amore per la pasticceria e per le ricette di Luca Montersino: la crema pasticceria con il suo metodo è un must, e quella che ho assaggiato era piena di grumi e poco cotta, errori imperdonabili per una preparazione così importante.
Nel complesso però il pasto fu piacevole, il servizio molto puntuale, il costo sostenibile (poco sotto i 60 euro aggiungendo anche 2 bicchieri di vino, una bottiglia d’acqua e 2 caffè) e soprattutto la vista estremamente piacevole, che completa il giudizio positivo sul locale.
Narni, soprattutto da Roma, è veramente a portata di mano (al ritorno impiegammo poco più di un’ora per tornare a casa). Se una domenica vi dovesse capitare di farci una passeggiata, provate “Il Gattamelata“.
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