Lo chef fiorentino da alcuni mesi è alla guida del The Fusion Bar & Restaurant del Gallery Art Hotel di Firenze
Uno dei locali preferiti, ma anche meta molto apprezzata e frequentata dai turisti, il The Fusion Bar & Restaurants del Gallery Art Hotel di Firenze, struttura della Lungarno Collection, ha da alcuni mesi un nuovo chef alla guida della brigata di cucina. È Andrea Magnelli, 30 anni, fiorentino di nascita, che ha coltivato la sua grande passione per le contaminazioni gastronomiche in giro per il mondo.
Andrea Magnelli
Un percorso iniziato a Londra, nel rinomato Chez Bruce, per poi spostarsi nella mecca della cucina fusion-giapponese Nobu, in Berkeley St.: successivamente Andrea arriva poi in Perù, nei ristoranti Rafael ed El Mercado di Lima, dove approfondisce la sua ricerca e la conoscenza delle materie prime più disparate, costruendo le fondamenta di una cucina sofisticata, contemporanea, dinamica e sorprendente.
La cucina Nikkei
Magnelli ha quindi portato a Firenze la cucina Nikkei, con i suoi spunti gourmet interessant come la Ceviche, un classico proposto in chiave vegetariana con pomodori, avocado ed anacardi tostati, o la Pancia di Maiale croccante con miso piccante e olio di kombu. Il menu è strutturato su di una serie di Nikkei tapas, sushi dagli abbinamenti inaspettati e speziati, da abbinare ai cocktail presenti nella drink list dedicata, con quattro proposte studiate ad hoc da Sacha Mecocci, head bartender del Fusion.
The Fusion Bar & Restaurants
Locale elegante ma che non intimorisce, uno spazio studiato per essere conviviale, sociale senza far pensare a luoghi “impinguinati” che involontariamente creano disagio. Il legno e le sue cromie caratterizzano le scelte stilistiche, giocano con alcuni contrasti di colore ben riusciti. Ci si può sedere ad uno dei tavoli, usufruire del dehors esterno o, esperienza che consiglio vivamente, sedersi al bancone, per provare piatti e cocktail chiacchierando con il bartender e lo chef.
La prova d’assaggio
Una incredibile alternanza di sapori e consistenze, abbinamenti ed intensità, equilibri cercati, trovati ed in alcuni casi non voluti, per dar spazio ad acidità e grassezza, testure confortanti e temperature calibrate. Si parte con il Pan Y Aguacate, con avocado in tempura, cavolo cappuccio, mayo piccante e salsa criolla, un boccone goloso che rende meno banale del solito un ingrediente sin troppo utilizzato ultimamente quale l’avocado. Si prosegue con l’ottimo Tiradito di Ombrina, per poi passare ad una esaltante Capasanta salsa diablo (burro piccante, cipollotto, coriandolo e lime). Sono ottimi anche i Rolls, i piatti con pesce crudo lavorato in maniera ineccepibile ed un dessert che unisce grande dolcezza ed altrettanta acidità, il Lemon pie, yuzu e mandorle, nel quale ogni singola cucchiaiata dona una sensazione diversa al palato.
I cocktail
Molto interessante la Negroni List, una carta strutturata su una serie di rivisitazioni ed omaggi al celebre cocktail. Dal Fusion (London Dry Gin, note di lemon grass e cardamomo dell’Exotic Vermouth, amaro morbido del Cynar), all’Oriental (KI NO BI gin, shiso viola, bitter bianco, yuzu, arancia), ogni creazione ha elementi particolari, sfumature che rendono originale il mix di aromi e sentori.
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