Da tradizione locale a fenomeno nazionale. È quanto accaduto ai “panini di pesce” tipico piatto di alcune regioni d’Italia, soprattutto del meridione, che grazie alla felice idea di alcuni imprenditori è assurto agli onori della cronaca gastronomica. Dal panino col polpo della Puglia a quello con il pesce spada dalla Calabria, tutto ha avuto inizio con la nascita di Pescaria. Ma se il “fenomeno” di Polignano, presente ora sul territorio nazionale con altre sedi, ha fatto da apripista, altre realtà stanno nascendo per far scoprire i “panini di mare“. StuPisci è una nuova, recentissima, apertura nella capitale, che a suon di abbinamenti e con un pizzico di ‘nduja vuol conquistare i clienti.
StuPisci
Dalla Calabria a Roma, passando per gli studi universitari in giurisprudenza. È il percorso di Giovanni Alvaro, un fratello chef nell’alta ristorazione, che con altri soci ha dato vita a “StuPisci“, gioco di parole che richiama lo stupore che si vuol creare con la proposta gastronomica ma che è anche una forma dialettale per dire “Questo pesce”. Un menu snello: 7 panini, 3 insalate, 3 tartare e 3 tipologie di arancini utilizzando polpo, salmone, tonno, calamari ed altri prodotti del mare. La piccola sede situata nel quartiere Trieste offre uno spazio per mangiare in loco, ma è soprattutto strutturata quale laboratorio per preparare tutti i piatti che vengono venduti tramite il servizio di delivery, molto richiesto dai residenti e dalla numerosissima comunità calabrese che ha subito risposto al richiamo del panino più tradizionale, quello con il pesce spada. (Qui il sito ufficiale)
La prova d’assaggio
I panini quindi protagonisti del menu, e la mia scelta è ricaduta su “Polpo al cuore“: polpo croccante, iceberg, ‘nduja di maialino nero, guacamole, miele al bergamotto di Reggio Calabria. Il pane è fornito da un nome storico della capitale, quello del Forno Roscioli, gli ingredienti sono ben amalgamati ed il boccone è davvero goloso. Il connubio tra miele e ‘nduja è geniale, anche se la piccantezza è per amanti del genere (non chiedete ad un calabrese di mettere meno piccante!), forse il sapore del polpo è un po’ coperto ma dosando bene gli elementi si potrà trovare un equilibrio molto interessante. Per chiudere prendo l’arancino al salmone: ottimo croccantezza della panatura, buona cottura del riso, interessante la presenza nella besciamella degli agrumi, che con il calore dato dalla frittura sprigionano un magnifico aroma.
Un piccolo locale strutturato soprattutto per il delivery che offre la possibilità di mangiare a pranzo o cena sapori buoni, genuini. Un progetto giovane studiato nei dettagli e che merita attenzione.
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