Il sogno ricorrente di tanti (forse tutti) è “fuggire” su un’isola tropicale ed aprire un ristorante o un bar per vivere di sole, mare, tempo libero e cibo. Nel mio continuo girovagare per i locali della capitale ho conosciuto due persone che hanno trasformato il sogno in realtà e … poi sono tornate a casa! Ma la retromarcia non è stata determinata da una storia di insuccesso bensì dalla voglia di costruire anche a Roma quando fatto a migliaia di chilometri di distanza.
Il sogno Capo Verde
La storia è quella di Fabio Massimo Nardella e Marco Di Lallo, due amici trentenni, il cui progetto ristorativo è nato cinque anni fa quando hanno deciso di aprire un ristorante a Capo Verde, isola situata a ovest della costa del continente africano, per proporre una cucina di pesce. Prodotti locali, panini di mare, ricette tradizionali rivisitate con un tocco mediterraneo: una formula vincente che ha convinto Fabio Massimo e Marco a far ritorno a casa, per dar vita ad una differente contaminazione, quella di una cucina mediterranea con sfumature capoverdiane.
O Rei Do Marisco
Tutto ciò è rappresentato da O Rei Do Marisco, insegna di recente apertura, situata in via Eleonora d’Arborea, a pochi passi da piazza Bologna. Panini di pesce, tartare, fritti, salse fatte in casa e spazio ad ingredienti non sempre utilizzati o valorizzati a dovere in ambito ristorativo, come la rana pescatrice. Il menu prevede però la presenza di piatti dedicati anche a chi preferisce insalate e frutta fresca. Il locale è piccolo, raccolto, accogliente, caratterizzato da colori accesi e da una atmosfera che richiama i ritmi, anche musicali, dell’isola di Capo Verde. Materiali semplici per un luogo informale che è riuscito nel giro di pochi mesi a catturare l’attenzione di una clientela trasversale, fatta di studenti e residenti, giovani ed anziani.
Il successo del food-delivery
La struttura del menu e la composizione dei piatti, a partire dalla temperatura di servizio, ha consentito al locale di divenire subito un riferimento anche nell’ambito del food-delivery: le “combinação” (proposte combo per due persone) che consentono di ordinare anche una bottiglia di vino sono il must dell’offerta di consegna di cibo a domicilio.
“La scelta di sbarcare a Roma non è stata semplice da prendere — spiegano i due titolari — Da un lato è una scelta che si potrebbe considerare molto ambiziosa, forse rischiosa. Ma dall’altro ci sono passione, voglia di fare bene, conoscenze: motori potenti che hanno dato la spinta decisiva affinché tutto questo potesse essere realizzato. Questo non solo è l’esempio di come l’imprenditoria italiana non sia morta, ma soprattutto prova quanto i giovani abbiano davvero tante idee e voglia di realizzarsi”.
La prova d’assaggio
Andiamo a ritroso, partendo dal beverage: è possibile scegliere tra alcuni birre (commerciali), una serie di etichette di vini principalmente laziali con un paio di referenze naturali, oltre naturalmente ad acqua e bibite in lattina. Un’offerta essenziale ma che trovo in linea che lo stile del locale ed il concept gastronomico. Il pranzo inizia con un assaggio di due fritti: il Frito de Lula al cacao, ovvero frittura di calamari al cacao, evidenza la bontà della materia prima, una buona cottura e la presenza dell’inusuale ingrediente che non stravolge il gusto ma lo rende piacevolmente intrigante; a seguire il Frito de Pescatrice e Maracuja (bocconcini di rana pescatrice con glassa al wasabi, mango e frutto della passione), un abbinamento esotico che mette in luce l’ottima cottura del pesce, ancora umido all’interno, ed il particolare mix di sapori che incuriosisce il palato.
La scelta dei panini ricade sul Tonno Fogoso e sul Camarao Confit. Nel primo ci sono tonno, stracciatella, melanzane, rughetta, semi di melograno e zeste di limone ed è caratterizzato da un buon equilibrio di sapori anche se forse la presenza di tanti ingredienti non permette al gusto del tonno di emergere; nel secondo con gamberi scottati, stracciatella, pomodori confit e maionese al lime l’armonia trova freschezza e piacevolezza, un panino ben riuscito.
Il giudizio
Un locale “non locale”, nel senso che con i suoi soli 10 coperti d’inverno diviene soprattutto un laboratorio per il food-delivery, che nella bella stagione si trasforma grazie al piccolo spazio esterno in un piacevole ritrovo di sapori esotici e mediterranei. La formula è ben studiata, interessante, e potrebbe divenire facilmente replicabile sulla scia del successo già riscontrato da altri brand che hanno puntato sui panini di pesce.
O Rei Do Marisco
via Eleonora D’Arborea, 22
00162 — Roma
tel. +39 331 2821828
Aperto tutti i giorni dalle 18:30 alle 23:00 – Chiuso il lunedì
www.oreidomarisco.it
Lascia un commento