Una storia di famiglia giunta alla sua terza generazione, un racconto iniziato con l’arrivo negli anni ’50, nel quartiere Crocetta a Torino, della famiglia modenese Muzzarelli, e che ha ormai più di 70 anni. Nel 1949 infatti la signora Alda iniziò a produrre a Torino, in una piccola bottega, i tortellini a mano. La pasta fresca modenese, sconosciuta a più fino a quel momento, conquistò rapidamente i torinesi, al punto da decidere di ampliare la produzione utilizzando delle macchine, riuscendo così a soddisfare le richieste dell’alta ristorazione.
La rapida evoluzione
Achille, il figlio di Alda, prese presto le redini dell’azienda e con lungimiranza introdusse delle “innovazioni” come l’utilizzo del basilico fresco, delle erbe aromatiche e della borragine, solo per citarne alcune, elementi mai utilizzati e che hanno contribuito ad impreziosire la pasta rendendola un prodotto diverso dal solito. E non solo. Achille iniziò anche a produrre la pasta fresca trafilata (sino ad allora solo in versione secca) che permise ai ristoranti di essere più veloci in cucina.
La nuova generazione
Da allora, i tempi cambiarono velocemente e le sorelle Cristina, Laura e Elena, figlie di Achille, decisero di proseguire l’attività ascoltando, soprattutto, le esigenze di un mercato in rapida evoluzione. Un mercato dettato da ritmi veloci sia nelle cucine di un ristorante che a casa e da un repentino cambio nelle abitudini e gusti dei clienti.
Oggi il Pastificio è una realtà moderna, capace di cavalcare i trend del mercato, dall’utilizzo di chef stellati, testimonial di paste limited edition, all’ideazione di ricette insolite e all’apertura di un banco gastronomia per soddisfare le esigenze di chi desidera un prodotto già trasformato e di qualità.
“Siamo felici e orgogliosi – sottolinea Achille Muzzarelli, Presidente del Pastificio Bolognese – di compiere 70 anni e di aver continuato a garantire nel tempo, nella nostra città di adozione, Torino, un prodotto di qualità nato dalla passione nel mettere, ed è proprio il caso di dirlo, le mani in pasta; grazie alle mie instancabili figlie, la tradizione di famiglia prosegue e si arricchisce di nuovi prodotti capaci di stare al passo con le esigenze del mercato.”
La produzione
Il Pastifico è oggi infatti un punto di riferimento per i cittadini e gli imprenditori torinesi che possono trovare la pasta – non solo in versione classica, ma anche con farina integrale o kamut e, su richiesta, senza uova. Sono oltre 90 i tipi di pasta fresca prodotti di diversi formati come garganelli, fusilli, calamarata, mezzi paccheri, anche nelle varianti colorate al nero di seppia, al pomodoro, allo zafferano o con farina di castagne. Tra le paste ripiene sono prodotti di punta i plin di Langa e gli agnolotti paesani, ma anche specialità che si discostano dalla tradizione locale come, ovviamente, i cappelletti di Modena.
La prova d’assaggio
Agnolotti paesani (con arrosto di fassone piemontese, arrosto di maiale e verdure), Tondelli (con zucchine e menta), Bucatini e Rigatoni (trafilati al bronzo), Tagliatelle Nonna Giulia (sfoglia al puro uovo trafilata a mano): ho voluto provare vari formati e tipologie di pasta, per poter scoprire e valutare in modo completo i prodotti del Pastificio Bolognese della famiglia Muzzarelli.
Consegna puntuale, ottimo packaging, pasta realizzata con ingredienti semplici e genuini. I Bucatini e i Rigatoni tengono bene la (rapida) cottura e si adattano a varie tipologie di condimenti, dal romanissimo “Burro e Alici” al semplice sugo di pomodoro passando per un altro classico della tradizione culinaria capitolina come la Gricia. Veramente ottimi gli Agnolotti: spessore della pasta giusto, ripieno molto gustoso, il condimento con burro, salvia e parmigiano consente in pochi minuti di preparare un primo piatto davvero notevole!
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