Una terrazza fantastica con una vista mozzafiato: basterebbe questo per decretare il successo di una serata. Se poi la vista è sulla città eterna, Roma, e se nella terrazza c’è un ristorante di lusso, il risultato finale può superare anche le aspettative più ambiziose. Da tempo volevo cenare al Mirabelle, il ristorante dello Splendide Royal, dopo aver assaggiato (ed apprezzato) la cucina dello chef Stefano Marzetti nel corso dell’inaugurazione della Crystal Lounge. Sabato scorso ho quindi prenotato e carico di aspettative sono andato a cena in compagnia di Antonella.
Il primo impatto è molto forte: la terrazza è in un punto incredibile di Roma (Via Veneto), si vede San Pietro e la città illuminata offre uno spettacolo fantastico per la vista. La sala è elegante, molto elegante, forse troppo per una persona dai gusti semplici come me, ma ad Antonella piace e come al solito capisco di poter dire la mia solo per quel che riguarda la cucina, perché per tutto quello che concerne il gusto sono veramente negato.
L’ambiente ricorda le atmosfere parigine degli anni ’30, il servizio è impeccabile, ma io sono interessato al menu e non vedo l’ora di iniziare. Optiamo per il menu degustazione e per un Gewurztraminer “Kastelaz” di Elena Walch. Dopo l’aperitivo con finger (buoni) e bollicine, la cena parte con il botto: il “Foie Gras-Mandarino” con pan brioche al caffè è delizioso! L’intensità del foie gras si sposa perfettamente con la glassa al mandarino ed il caffè, un piatto che vorresti poter ordinare nuovamente.
La portata successiva è il “Kebab di piccione con indivia belga, funghi cardoncelli e crema di pannocchie abbrustolite allo zafferano“, altro piatto molto interessante, il piccione in sfoglia è mordibo e gustoso, lo sformatino di indivia è semplice ma ben eseguito, era difficile tenere alto il livello dopo il “Foie Gras-Mandarino”.
E’ poi il turno della “Vellutata di fagiolina d’Arsoli con animelle di vitella, spugnole e trucioli di pane“: vellutata liscia e cremosa, elementi croccanti saporiti, ma probabilmente dopo i due “botti” iniziali questo piatto risulta, per quanto possibile visto che parliamo sempre di alta cucina, normale.
Proseguiamo con i “Cappelletti con anatra confit, zucca mantovana e tartufo nero pregiato“: la pasta è buona e ben cotta, lo spessore è giusto e la farcia molto gustosa, con l’anatra cotta bene e con una consistenza interessante.
Successivamente ci viene servito il “Lingotto di maialino iberico con quinoa di verdure, chips di yuca, bbq di peperoncino habanero e salsa di birra rossa“: il maialino è morbidissimo e succoso, l’aromatizzazione con i semi di finocchio si rivela vincente, la crosta croccante rende il boccone ancora più gustoso e la salsa bbq è davvero buona, un piatto che si mangia con piacere.
Terminata la parte salata della cena si arriva al momento dedicato ai dolci. Prima ci viene servita la “Piccola Crème Brulée con mele caramellate e crumble speziato“, dessert semplice e ben eseguito, con la giusta dolcezza e con un ben riuscito gioco di consistenze.
L’ultima portata, le “Meringhe soffiate con perle di castagne e gelato al Baileys” ci permette di scoprire un buon gelato e delle ottime meringhe; anche se non amo particolarmente le castagne il dessert è piacevole e chiude in maniera ottimale il menu.
Ho dimenticato di raccontarvi i particolari relativi al servizio, ma è una scelta voluta, perché come potrete immaginare è stato perfetto, nella presentazione e spiegazione dei piatti, nella scelta del vino, nelle piccole attenzioni culminate con la piccola pasticceria che ci è stata offerta, un trionfo grandi classici in versione finger, con il cannolo ed il macaron veramente deliziosi.
Andiamo via molto soddisfatti, grazie ad un ottimo menu (che deve restare a mio avviso l’elemento fondamentale di ogni ristorante), un servizio che avevo visto solo nei film (ed al quale non mi sono ancora del tutto abituato) ed allo splendido panorama. Ora non ci resta che tornare al Mirabelle d’estate, per cenare all’aperto e restare ancor più incantati.
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