Sono una persona abbastanza tollerante, ma devo ammettere che quando mi è capitato di conoscere persone a cui non piace il formaggio non sono mai riuscito a mascherare il mio disappunto. Credo sia uno degli alimenti più buoni che esista, incredibile per la varietà di sapori, consistenze, profumi.
Spesso quando vado a cena fuori inizio il pasto con un assaggio di formaggi, perché trovo che si sposino perfettamente con tutta una serie di altri elementi, dalle marmellate ai vini. Innegabile poi è il ruolo chiave che ha nella nostra cucina: il formaggio è presente in moltissime ricette, tradizionali o innovative che siano.
Nonostante il mio grande amore per questo alimento devo però ammettere che non ho una particolare conoscenza delle fasi del processo di produzione del formaggio o delle caratteristiche di vario tipo (stagionatura, tipologia di latte, ambiente) che permettono di ottenere l’incredibile varietà di prodotti che giunge sulla nostra tavola.
E’ quindi caduta a puntino la presentazione (con degustazione) del libro “Le parole del formaggio” di Bruno Pistoni e sua figlia Emanuela. L’incontro, svolto sabato scorso presso Bancovino (di cui ho già parlato qui) ha permesso a Bruno di parlare della sua passione e della sua grande conoscenza dei formaggi. Il libro è un prezioso volume che contiene informazioni su ogni singola caratteristiche della “filiera produttiva”.
Un glossario enciclopedico con centinaia di termini legati al mondo del formaggio, con un focus sulle tecniche, i prodotti, ma anche consigli e definizioni. Bruno ed Emanuela hanno scritto questo libro raccogliendo per anni informazioni sul mondo caseario, un lavoro certosino dal quale traspare esplicita la passione per questo prodotto.
Al termine della presentazione c’è stata una deliziosa degustazione con ricotta, robiola, blu del moncenisio, brie ed altre ghiottonerie. E’ un libro secondo me utile per chi vuole approfondire la propria conoscenza, perché alcune volte bastano poche preziose nozioni per rendere ancor più accattivante il menu da offrire ai nostri ospiti.
pensa che a me è capitato come suocero uno che non mangia e non vuol nemmeno sentire parlare di formaggi..ma di niente niente proprio…mah come farà? io non posso vivere senza!!! comunque ho seguito il tuo consiglio e ho preso al volo l'occasione di poter cucinare nella cucina di un ristorante (x una gara)..che emozione e poi ho passato anche il turno e sono in finale..che bello!! speriamo di vincere, ma anche non fosse così è stata un'esperienza unica! 🙂
il "passaggio" in ristorante è fondamentale per un appassionato, per capire cosa si può fare in quest'ambito, come si può migliorare, crescere. Resterà solo un hobby o diverrà qualcosa di più? ;o) vedremo… buona giornata
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pensa che a me è capitato come suocero uno che non mangia e non vuol nemmeno sentire parlare di formaggi..ma di niente niente proprio…mah come farà? io non posso vivere senza!!! comunque ho seguito il tuo consiglio e ho preso al volo l'occasione di poter cucinare nella cucina di un ristorante (x una gara)..che emozione e poi ho passato anche il turno e sono in finale..che bello!! speriamo di vincere, ma anche non fosse così è stata un'esperienza unica! 🙂
il "passaggio" in ristorante è fondamentale per un appassionato, per capire cosa si può fare in quest'ambito, come si può migliorare, crescere. Resterà solo un hobby o diverrà qualcosa di più? ;o) vedremo… buona giornata