E’ partita in grande stile l’operazione “United Wines of Veneto” con la quale l’U.VI.VE, Unione Consorzi Vini Veneti, si propone di esportare in terra americana tutto il potenziale enologico di questa regione. L’evento svolto in collaborazione con Eataly, è il primo di un tour che toccherà anche New York e Chicago.
Il colosso veneto con i suoi 4 milioni di ettolitri è al primo posto per la produzione ma anche per l’export di vini italiani all’estero, con ben 500 milioni di bottiglie Doc e Docg. Numeri imponenti che raccolgono una incredibile diversità di territorio, trasformata nel bicchiere in una gamma di produzione di grande varietà organolettica in grado di soddisfare gli estimatori di ogni livello.
Un universo enoico in una sola regione il cui grande valore troppo spesso viene attribuito ad un solo vino, quell’Amarone capolavoro di tecnica vitivinicola che il mondo intero ci invidia, ma che da solo non esprime certo i contenuti di valore assoluto del Veneto nel panorama mondiale della produzione vinicola. Del resto i numeri di U.VI.VE stanno a certificare questo. Il sodalizio presieduto da Arturo Stocchetti raccoglie e promuove sui mercati esteri ben 21 consorzi, con l’obiettivo di portare i consumatori di tutto il mondo a contatto con la varietà del vigneto Veneto.
La serata è scivolata via in grande piacevolezza e per una volta la grande cucina ha dovuto assumere un ruolo di servizio, lasciando il proscenio ai vini, veri protagonisti della serata. Un lunghissimo aperitivo ha permesso agli ospiti di scegliere tra una larga varietà di bottiglie in rappresentanza di tutto il consorzio, per accompagnare gli squisiti finger food offerti in sala dai camerieri. In particolare è stato molto apprezzato dagli ospiti il delizioso Baccalà Mantecato.
In questa fase inutile dire che i favori del pubblico si sono concentrati soprattutto su bianchi e bollicine, con queste ultime che hanno catturato il maggior numero di preferenze. Senza far torto a nessuno, tra i vini fermi le mie simpatie sono andate al Lugana “benedictus” Cantine le Morette, ottenuto da una selezione di uve in piena maturazione, caratterizzato per la delicatezza del fruttato, persistente, fresco e con piacevoli note minerali e speziate, ed al Lugana “Le Creete” Cantina Ottella, anch’esso caratterizzato dall’utilizzo di uve in estrema maturazione che gli conferiscono un fruttato maturo ed esotico, finale lungo, piacevole freschezza, gradevole sapidità.
Nella spumantistica oltre all’ottimo Prosecco conosciuto ai più, il Durello dei Monti Lessini ha sorpreso chi non ne aveva ancora fatto la conoscenza. La Cantina Marcato ha proposto il Durello Monti Lessini “36 Mesi” Metodo Classico brut, in cui spiccano le note di crosta di pane e frutta bianca, buona struttura persistente e una accattivante acidità, mentre la Cantina Corte Moschina ha proposto uno Spumante “Millesimato” ottenuto con metodo charmat che ne intensifica i profumi, al naso un fruttato che vira sull’agrume per lasciare il posto alla frutta esotica e matura una volta impossessatosi del palato.
Durante la cena ampia la varietà dei consorzi rappresentati, diverse le tipologie servite in accompagnamento ai piatti di una cucina che aveva il compito di sostenere la performance degustativa ed allo stesso tempo testimoniarne la territorialità. In questo senso ottimi il Carpaccio con Maionese Aromatizzata e il Bollito alla Veneta da accompagnare con verdure, Salsa al miele e Bagnetto Verde. L’aspetto più importante di questa iniziativa di U.VI.VE è stato rappresentato dalla possibilità di avere tra i commensali i presidenti stessi dei consorzi, che si sono piacevolmente intrattenuti con i presenti rendendosi disponibili a sviscerare ogni possibile aspetto del loro lavoro.
Al nostro tavolo il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Franco Cristoforetti e Christian Marchesini, presidente del Consorzio Valpolicella si sono prestati a rispondere ad ogni curiosità dei presenti. La passione e l’impegno trapelati dai loro discorsi sono stati il valore aggiunto della serata e la dimostrazione che questa formula di promozione, a contatto diretto con chi il vino lo fa davvero, è senza ombra di dubbio la migliore.
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