“Si narra che fu un fulmine di Zeus in persona, il signore degli Dei, a fertilizzare il punto della terra da cui nacque in seguito una preziosa perla: il tartufo“. Non può esserci frase migliore per introdurre il mio post sulla serata “Tutti per Tartufi” che si è svolta settimana scorsa a Roma presso lo Sheraton Eur.
Il Tartufo bianco d’Alba può vantare da quasi un secolo un vero e proprio distretto in Piemonte, dove questo pregiatissimo prodotto si può acquistare e gustare a km0! Se vi dovesse capitare d’andare ad Alba, sappiate che alla domanda: “dove si può mangiare tartufo” vi risponderanno “ovunque”.
Tra pochi giorni partiranno le prime ferie dedicate a Re della gastronomia, per un totale di 20 manifestazioni, da ottobre a marzo, nel territorio piemontese, dalla celebre “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” ad altre importanti fiere nazionali.
“Il tartufo è una materia prima straordinaria che il Piemonte garantisce, in modo unico, grazie alla sapienza e alla professionalità di centinaia di operatori. L’invito, approfittando di una delle 20 fiere ospitate nel nostro territorio, è a venire a “testare” e “gustare” di persona questo re della gastronomia, abbinandolo naturalmente a uno degli ottimi vini che nascono sulle suggestive colline delle Langhe, del Roero e del Monferrato, candidate a diventare nel 2014 nuovo Patrimonio dello’Umanità Unesco” queste le parole di Alberto Cirio, assessore al Turismo e alla Tartuficoltura della Regione Piemonte.
Durante la serata ho potuto anche degustare i piatti preparati dagli Chef stellati Maurilio Garola e Massimo Mentasti assieme a Donato Savino, Executive Chef dello Sheraton Roma. Siamo partiti con un “Uovo in Cocotte servito nel suo scrigno con Tartufo bianco d’Alba“, molto delicato.
Quindi ho provoato il piatto “Uovo cotto a bassa temperatura con fonduta di pecorino romano DOP, guanciale di Amatrice e Tartufo bianco d’Alba“, deciso e pungente al tempo stesso.
Con i primi si è raggiunto il top, in particolare con il “Raviolo con ricotta romana DOP, vellutata di zucca mantovana e Tartufo bianco d’Alba“. La vellutata di zucca era davvero avvolgente ed il raviolo quasi si scioglieva in bocca. Ho poi provato i “Plin di fonduta con burro d’alpeggio, parmigiano e Tartufo bianco d’Alba“, piatto che ho anche bissato.
Il tutto accompagnato da ottimi vini ma anche da alcune birre Baladin, che a mio avviso si abbinavano bene con i piatti preparati dagli Chef. C’è poco d’aggiungere, un prodotto d’eccellenza come il Tartufo bianco merita vetrine importanti, una tutela rigorosa e soprattutto d’essere pubblicizzato e portato sulle nostre tavole perché rende ogni piatto un capolavoro.
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