Questo anche attraverso la nascita di associazioni come “Il Movimento Turismo del Vino Puglia” che, nato nel 1998 come associazione e dal 2012 costituito in Consorzio, riunisce il lavoro di oltre 50 produttori, imprenditori agricoli, consorzi e cooperative. Protagonisti della degustazione i tre principali attori del patrimonio ampelografico pugliese, quel Primitivo e Negroamaro oramai entrati di diritto tra le preferenze dei consumatori insieme al Nero di Troia, che appena meno noto al grande pubblico, ha da tempo iniziato a regalare espressioni interessanti.
Anche gli altri autoctoni erano presenti tra i banchi d’assaggio allestiti a margine della degustazione, permettendo una panoramica esaustiva del lavoro che il consorzio sta portando avanti con quei produttori di vino che rispettano gli standard di qualità, quali l’organizzazione per l’accoglienza del turista, la cura per l’immagine dell’azienda e il senso di appartenenza al territorio.
Esprimere delle preferenze in questi casi è questione di gusto personale e in questo senso diverse sono state le note positive. Tra le bollicine ottimo senza dubbio il metodo classico Pas Dosè di d’Araprì. Tra i bianchi il “12 e mezzo” di Vigne & Vini prodotto da Malvasia del Salento, altro autoctono pugliese e il “Catapanus” da uve bombino bianco di D’Alfonso Del Sordo. Molto interessante il “Madrigale” ottenute da uve primitivo vinificate in bianco di Produttori Vini Manduria caratterizzato da una spiccata dolcezza.
Nella batteria dei rosè, sempre nutrita per questa regione, ottimo il “Pungirosa” di Rivera da uve Bombino Nero. Tra i Rossi la produzione delle Cantine Teanum, e il Negramaro di Torrevento. A completare l’immagine gastronomica della Puglia, presenti anche Aziende produttrici di olio, patè, conserve ed altre prelibatezze di uno splendido territorio capace nell’insieme di dare senso compiuto all’espressione Made in Italy.
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