di Bruno Fulco
Ficiligno
Tipologia : Sicilia I.G.T.
Vitigni : Viognier 50%, Insolia 50%
Titolo alcolometrico : 13%
Temperatura di servizio : 7° – 9°
Produttore : Baglio di Pianetto
Prezzo : 10,00 – 12,00 Euro
Proveniente da una delle regioni che sempre più sta dando soddisfazioni alla viticultura italiana, arriva questo vino, sintesi della passione dei produttori unita all’attenzione per le peculiarità del territorio. La Cantina Baglio di Pianetto nasce nel 1997 dalla volontà dei Conti Marzotto, Paolo e Florance, con l’intento di interpretare e valorizzare l’identità del territorio nel rispetto dei suoi valori più profondi. Gli oltre sessanta ettari di vigneti aziendali collocati a 650 metri s.l.m., si trovano in contrada Pianetto nel comune di Santa Cristina Gela in provincia di Palermo, all’interno della DOC Monreale.
La scelta di affiancare alle varietà autoctone Insolia e Catarratto, varietà quali Viognier, Merlot, Petit Verdot e Cabernet Sauvignon, mostra l’attenzione dei produttori verso la viticultura francese, che insieme al territorio è l’altro pilastro progettuale su cui si fondano le Cantine Baglio di Pianetto. La cantina di vinificazione è organizzata su quattro livelli, dal piano più alto dove entrano le uve, alla barricaia posta nel livello interrato a temperatura ottimale. Per preservare al massimo le peculiarità delle uve raccolte, è stata comunque predisposta una cantina di prima vinificazione nella tenuta di Baroni, allo scopo di evitare qualsiasi problema di danneggiamento alle uve derivante dalle operazioni post raccolta e al loro trasporto.
Il Ficiligno interpreta nel miglior modo possibile il territorio a partire dal nome, che è quello di una caratteristica pietra locale che dona al sottosuolo la componente minerale. Presenza che ritroveremo nel bicchiere in forma non predominante, ma integrata in maniera equilibrata al resto del bouquet olfattivo concorrendo a costruire il ritratto caratteriale del vino. L’impiego del Catarratto e del Viognier presenti ambedue nella misura del 50%, risulta azzeccatissima per permettere al territorio di esprimersi al massimo.
L’altitudine dei vigneti inoltre assicura una buona escursione termica, che fornisce il suo contributo in termine di finezza olfattiva. L’attacco delicatamente floreale lascia presto il passo alla frutta a polpa bianca e tropicale. Nonostante la buona struttura scivola via leggero. Finale lungo e persistente dal gusto che riempie delicatamente il palato tracciando una scia di piacevole freschezza e moderata sapidità. Sebbene lo immagino anche con le carni bianche, i sughi delicati alle verdure o il ragù di coniglio, il suo massimo è senza dubbio sulle portate di pesce dagli antipasti di crostacei ad una bella spigola al sale.
Delle preparazioni presenti nel blog lo proverei con:
Crostino burro e alici, Mozzarella in carrozza con bottarga, Linguine con alici fresche e olio al mandarino, Pappardelle all’uovo con ragù bianco d’anatra, Filetto di platessa con crema di ceci al rosmarino, Orata al cartoccio.
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