Si è appena conclusa la nuova edizione di Romanesco, il Circuito di Eccellenze dei ristoratori e dei prodotti tipici della Città di Roma. Il grande successo e i consensi raccolti nel corso della 1a edizione hanno convinto la Camera di Commercio di Roma a riproporre l’iniziativa anche quest’anno, avvalendosi dell’impegno organizzativo dell’Azienda Romana Mercati (ARM) -Azienda Speciale della CCIAA di Roma -e della collaborazione delle Associazioni di Categoria e dei Consorzi di Tutela di riferimento.
In questa seconda attesa edizione, che ha visto conferme e nuove adesioni tra i ristoratori, è stato ribadito l’obiettivo dell’iniziativa: la promozione e la valorizzazione presso il pubblico dei consumatori dei prodotti tipici e tradizionali della provincia di Roma, attraverso l’interpretazione dei protagonisti della cucina romana. Venti, in tutto, i locali che hanno aderito a questa nuova edizione e che, a turno, hanno proposto un menu made in Rome.
La novità di quest’anno inoltre è stata quella di aver voluto mettere in risalto le caratteristiche di cinque prodotti tipici e tradizionali del paniere agroalimentare romano: l’Abbacchio Romano IGP, il Pecorino Romano DOP, la Ricotta Romana DOP, le Olive da Mensa e l’Olio Extravergine di Oliva Dop Sabina. Cinque eccellenze che saranno protagoniste non solo nei piatti “bandiera” dei menu di Romanesco, ma anche nei negozi gourmet di RomainTavola, iniziativa camerale collegata a Romanesco e che coinvolge una serie qualificata di esercizi di gastronomia della città di Roma
Gli impegni familiari ultimamente non mi permettono d’andare in giro per eventi e locali e quindi ho dovuto optare per 2 pranzi in calendario, il primo “Dal Pollarolo” ed il secondo da “Baccano“. In tutti e 2 i casi l’esperienza è stata sorprendente: nel primo caso in positivo, nel secondo caso purtroppo in negativo.
Dal Pollarolo ho assaggiato veri e propri capisaldi della cucina romana: la bruschetta al pomodoro ed il crostino burro e alici come antipasto (molto buono), una carbonara cremosa al punto giusto, uno splendido (e tenerissimo) Abbacchio con le patate ed infine la torta ricotta e cioccolato. Mi aspettavo un pranzo “normale” (probabilmente perché condizionato da alcuni commenti che avevo sentito) ed invece i piatti erano buoni, ben eseguiti, nel pieno rispetto dei sapori di questi piatti della tradizione.
Da Baccano mi aspettavo i fuochi d’artificio ed invece il pranzo è stato un po’ altalenante: molto buone le alici fritte servite per antipasto, piuttosto deludente la Cacio e Pepe, probabilmente troppo salata, interessante l’Agnello con panatura al pecorino e menta e buono il tiramisù. Altri colleghi hanno preso alcune portare differenti ed anche in questo caso non sempre all’altezza delle aspettative.
A prescindere dalle mie esperienze “Romanesco” ha comunque registrato un ottimo riscontro tra addetti ai lavori ed appassionati che hanno potuto gustare ricette classiche o interessanti interpretazioni della tradizione. Un progetto che a mio avviso deve esser riproposto perché splendida opportunità per scoprire nuovi ristoranti e nuovi chef nel panorama della gastronomia capitolina.
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