“Se Luca non va al ristorante, il ristorante va da Luca”. Nasce oggi Mahometto, una nuova rubrica nella quale provare e raccontare il Delivery di ristoranti, pizzerie e aziende di tutta Italia
La capacità di ogni essere vivente di evolversi e adattarsi all’ambiente circostante e ai cambiamenti di ogni tipo è cosa nota da tempo. In un’epoca storica caratterizzata da un evento imprevisto e imprevedibile (l’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus), il settore ristorativo, uno degli ambiti più colpiti dalla crisi economica derivante dalla quarantena e dalla conseguente chiusura dei locali, ha saputo reagire trovando nuove strategie e opportunità di business. Tra queste la principale è sicuramente rappresentata dal Delivery, la possibilità da parte dei clienti di ordinare uno o più piatti o prodotti e vederseli consegnare a casa.
La ristorazione a domicilio
Una pratica senz’altro già conosciuta, ma che “per merito” della crisi ha trovato nuovo vigore: da una parte per molti ristoratori rappresenta una (seppur minima) continuità economica, dall’altra è notevolmente aumentata la numerosità dei clienti, grazie a una vera e propria fase immersiva nel web da parte dei cittadini bloccati presso le proprie dimore, con la conseguente scoperta di tanti servizi disponibili in rete.
Mahometto
E cosa può fare un giornalista enogastronomico privato dell’opportunità professionale di visitare e recensire i locali di tutta Italia? Far evolvere la sua comunicazione, per continuare a orientare gli appassionati nella ricerca dei migliori piatti o prodotti da acquistare in rete e provare a casa. Nasce da questo ragionamento il progetto “Mahometto”, una rubrica che, nell’impossibilità di recarsi al ristorante, porta il ristorante in casa vostra. Un particolare focus su Roma naturalmente, per ragioni logistiche, su pizzerie, osterie, ristoranti, pasticcerie e gelaterie, ma spazio anche a tutto ciò che si può ordinare da ogni professionista del nostro paese.
Hiromi Cake
Come iniziare quindi la raccolta di recensioni gastronomiche a domicilio? Con uno degli ambiti che più amo, quello relativo alla pasticceria. Ma con un tocco particolare, al sapore d’Oriente (giapponese in particolare) grazie ad Hiromi Cake, una realtà che in tempi davvero brevi prima nella capitale e poi a Milano ha saputo raccogliere consensi da appassionati e addetti ai lavori. Dolci tradizionali e moderne creazioni per un mix di colori, sapori e consistenze capace di conquistare il palato anche dei più scettici.
La scelta per l’assaggio è ricaduta su una box contenente vari dessert diversi, per poter assaggiare tutta (o quasi) l’offerta della pasticceria giapponese. Il packaging è semplice ma curato, con il logo riportato sulla busta e sulle piccole scatole che contengono i dolci più delicati.
La prova d’assaggio
Si parte con il classico Dorayaki, reso famoso anche da alcuni cartoni animati: conosciuto nella versione contenente la marmellata di fagioli rossi, io l’ho scelto con la farcia al cioccolato (e noci). Semplice ma gustoso, mi ha ricordato il confortante sapore di merendine quali il trancino ed il tegolino. Sono poi passato ai Mochi, al gusto di arancia e mandarino. Dolce particolare realizzato con il riso, dopo la cottura ha una consistenza particolarmente morbida (o molle) che lo rende inusuale per le nostre abitudini, ma che si caratterizza per l’intensità del sapore della farcia.
La chiusura è affidata ai due dolci più delicati, e per questo consegnati con delle pratiche e eleganti scatole. Prima la Millecrepe Matcha è una millefoglie di crêpes al té matcha, intervallate da strati di panna con al centro uno strato di marmellata di fagioli azuki. Il dolce arriva in condizioni ottime e ha un buon sapore, grazie al matcha non troppo forte ed al contrasto tra la dolcezza della panna ed il sapore della marmellata. Quindi la Hiromi cake: mousse di prugna e umeshu con cuore di lampone, un dessert molto bello dal punto di vista estetico e davvero piacevole al palato, una monoporzione che ricorda la pasticceria occidentale per le consistenze.
Il giudizio finale
Prova ampiamente superata: consegna precisa in termini di orario, packaging elegante e al tempo stesso estremamente funzionale per la corretta consegna dei dolci, rapporto qualità prezzo corretto. Con circa 20 euro potete fare una ottima merenda o chiudere la vostra cena in modo originale.
I prodotti di Hiromi Cake si possono acquistare su Cosaporto e Uber Eats.
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