Davanti ad una platea di appassionati composta da addetti ai lavori e non, giovedì 14 novembre alla Città del Gusto è stata presentata la quarta edizione di una delle più interessanti guide del Gambero Rosso (a mio avviso).
Tra gli sforzi editoriali del gruppo la guida Foodies rappresenta senz’altro qualcosa di diverso dalle solite guide e insieme a quella dedicata allo Street Food a mio parere è forse quella più interessante.
Per meglio dire, le altre produzioni peraltro curatissime e frutto di monumentale lavoro dietro le quinte, scandagliano con estrema professionalità e passione il mondo della ristorazione e del vino ma accompagnate da altre pubblicazioni delle diverse realtà di settore, con le quali si contendono il proscenio e l’attenzione degli appassionati.
Per quanto riguarda invece la guida Foodies la cosa è estremamente diversa: sebbene qua e là si trovino tentativi più o meno riusciti di esplorare a tutto tondo l’universo del gusto italiano la guida Foodies evidenzia uno stacco netto dalle sue concorrenti.
Una guida che senza dubbio si discosta per diversi motivi dalle altre classiche pubblicazioni. Libera da esigenze di classifica, abbandona “forchette, bicchieri e stelle” per abbracciare il pubblico sempre più ampio ed eterogeneo degli appassionati di cibo, i Foodies appunto.
Amanti del cibo, che strizzano l’occhio all’alta ristorazione ma si concentrano sulla qualità del cibo, del vino e di quant’altro questa Italia è in grado di portare sulla sua stupenda tavola.
Proposte gastronomiche ricche di passione e tradizione, elementi che i Foodies ricercano in virtù di un rapporto con il mondo del cibo che è cresciuto esondando dal palato per assurgere alla dimensione esperienziale nel senso più pieno del termine.
La guida si sviluppa su 40 itinerari del gusto, capaci di catturare tutti quei sapori che distribuiti sul territorio che spazia dalle Alpi all’Etna, hanno in comune l’attimo di delizia provocata in cui le pupille roteano verso l’alto e la lingua accarezza il palato esplorando il retrogusto.
Un bellissimo strumento che consente dovunque ci si venga a trovare di scovare quei posti che per tradizione consolidata, sono capaci di esprimere il meglio della qualità locale rendendo meno banale qualsiasi sosta, anche solo si tratti di una pausa per il caffè o di un gelato.
A riprova di ciò, nella degustazione a margine a farla da padrona è stata la genuinità con salumi e formaggi, zuppe e preparazioni semplici come la “pappa al pomodoro” icone della tradizione e custodi di un passato del gusto Italico che sa riproporsi come sempre attuale.
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