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| “Vacanze Romane”, il gusto vincitore del Festival |
Ricevere mail nelle quali mi viene dato del “Lei” mi fa sempre sorridere: invecchio (o meglio, cresco) ma questa cosa continua a divertirmi, come quando al telefono mi chiamano “Dottore”. Alcune settimane fa mi è stata inviata una mail nella quale il sottoscritto veniva invitato a far parte della Giuria del Festival del Gelato Artigianale a Roma.
Ora, chi mi conosce sa quanto io sia goloso, ma sa anche che (anomalie da autistico) mangio quasi sempre il gusto Limone. Non amo il latte, ne sento il retrogusto nelle creme e quindi se proprio devo “deviare” dal Limone scelgo altri gusti alla frutta. Ma un’occasione del genere, nella quale tra l’altro mi si da del Lei, non potevo rifiutarla.
Di mattina presto (una volta che Simone dormiva, vabbé) mi reco all’Auditorium, carico di dubbi perché non avendo mai fatto il giurato non ero sicuro d’esserne all’altezza, ma soprattutto perché pur avendo mangiato 1 milione di coni non avevo idea di come si potesse valutare la qualità di un gelato artigianale.
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| “Cannella” gusto vincitore del premio “Gusto Classico” |
A tutti questi dubbi ha risposto per fortuna Giorgio Zanatta, Maestro gelatiere e consulente, che ci ha illustrato le caratteristiche da valutare (Congruenza nel colore, Percezione del giusto sapore, Giusto livello di dolcezza, Giusta cremosità, Giusta sensazione di freddo, Assenza di cristallizzazione, Giusta permanenza del sapore e Giusta velocità di fusione). Ci ha anche dato delle dritte che solo un giurato esperto può conoscere: un gelato va assaggiato 3 volte per poterlo giudicare, la prima per raffreddare il palato, la seconda per preparare le papille gustative e la terza per avere chiara la caratteristica del gusto.
Ci viene inoltre detto che spesso, involontariamente, si tende a dare voti un po’ più alti ai primi gelati assaggiati e quindi, se fosse stato necessario, avremmo potuto successivamente correggere le valutazioni iniziali. 19 gelaterie, 19 gusti, una marea di creme e poca frutta. Scopro che in queste occasioni si tende a presentare gusti “cremosi” e non alla frutta, scopro che alcune gelaterie di Roma molto conosciute non partecipano (dinamiche di iscrizione e partecipazione ai Festival a me sconosciuti) e che c’è un po’ di tutto, gelati buoni e gelati pessimi.
L’assaggio è alla cieca, nel senso che gusto e gelateria ci vengono comunicati solo dopo l’assaggio per non condizionarci e per vedere se i sapori sono riconoscibili. Si passa da gusti classici a quelli innovativi, da abbinamenti sinceramente improponibili a gelati accattivanti. Il ruolo di giudice mi piace, è importante, più complicato di quanto m’aspettassi perché le valutazioni devono essere molto precise.
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| “Fiodilatte Salvia e Lamponi” vincitore del premio “Innovazione” |
Dopo quasi 3 ore trascorse tra cucchiaini, coppette e bicchieri d’acqua si arriva a decretare il vincitore: “Vacanze Romane” di Jennifer Boero di “Gelatiamo” a Cairo Montenotte (Sv). Fiordilatte, Vaniglia bianca, Lamponi, Pistacchio, un mix di sapori un po’ stucchevole per qualche giudice ma che io ho trovato molto goloso.
Il premio per il miglior gusto classico va alla “Crema di Cannella” di Simone Porcelli della gelateria “Porcelli” a Roma, gusto intenso, cannella molto in rilievo, ma non eccessiva. Il premio “innovazione” è per il “Fiordilatte Salvia e Lamponi” di Stefano Marcotulli della Gelateria del Teatro a Roma (nella quale dovrò necessariamente recarmi per scoprire altri gusti), un gelato molto delicato, con la salvia in infusione, un retrogusto fresco.
Mi permetto di citare anche il gusto “Crema Vaniglia e Zenzero” di Giuseppe Bassanelli de I Mannari a Roma che, per un amante del Limone quale sono, ha colpito per il gusto molto estivo. Ma devo necessariamente menzionare anche “Summer Fresh” di Simone Deodati di “New Moon Gelateria” a Narni Scalo, uno dei gusti peggiori che io abbia mai assaggiato, un terribile mix di pesca, cioccolato e pistacchio che spero sia stato solo un incidente di percorso.
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| “Crema Vaniglia e Zenzero” gusto ho particolarmente apprezzato |
Due le conclusioni: 1) esperienza molto interessante, valutare è difficile, servono competenza ed obiettività e soprattutto molta pratica, non ci si può improvvisare giudici 2) livello generale un po’ deludente, forse non sono abituato a kermesse di questo tipo ma l’omologazione della maggior parte dei gusti mi ha colpito negativamente.
Credo che la sincerità alla lunga possa sempre pagare, e quindi spero di non essermi bruciato la carriera di giudice con questo post. Vi terrò aggiornati per far sapere se rivestirò ancora questo ruolo!
Alla prossima
Luca
onesto, come me l'hai raccontata, fuori onda.
well done.
Vissia ma il 30 vieni da Chiara?
il 30 sto in Francia 🙂
Anche io voglio fare il giudice di gelatooo… tanto come archeologa lo stato non mi si pigliaaa! 😀 No, a parte gli scherzi.. io devo dire che ho una vera e propria passione per il gelato, tanto che lo mangio anche in pieno gennaio! Leggere di quei gusti, specie crema alla cannella.. mi ha fatto morire! Complimenti carissimo!
Guarda anche io sono malato di gelato. Zanatta all'inizio ci ha detto: "assaggiate il giusto, perché 19 gusti sono tanti ed alla fine sarete nauseati". Terminati gli assaggi, avrei mangiato volentieri 1 kg di gelato…
ahaha! Zanatta forse non sa che per qualcuno è una droga.. e io ti capisco perfettamente!! Sei fortissimo 🙂 Una felice serata!