di Bruno Fulco

Il cibo di strada si sdogana da ruolo marginale nel panorama gastronomico italiano. Almeno questo è quanto risulta, celebrato anche in Tv da programmi che fanno di questa cucina gaudente la loro ragion d’essere. Tutto questo naturalmente non sfugge al Gambero Rosso che nella serata di ieri ha presentato l’attesa guida dello Street Food.

Cibo di strada a volte snobbato dai più, dimenticato o relegato all’angolo da ogni nuova tendenza, ma in fondo in fondo amato da tutti. Rappresenta il palato gaudente e anticonvenzionale, capace di esaltare il gusto spesso a corollario dei momenti più spensierati e assieme alle più belle  compagnie.

Il cibo di strada per definizione nasce come risultato di preparazioni effettuate con pochi mezzi,  per un consumo espresso e all’aperto, ragion per cui il naturale connubio di queste specialità gastronomiche è sempre stata la birra, anche per motivi di ovvia praticità. In questa specialità si annoverano vere e proprie prelibatezze, che hanno portato lo street food a sdoganarsi dal suo ruolo marginale nel panorama gastronomico nostrano. A conquistare le tavole della ristorazione a volte anche attraverso rivisitazioni in grado di nobilitarne le origini popolari.

Questo upgrade apre le porte a nuove possibilità per quanto riguarda gli  abbinamenti, facendo spazio a un universo totalmente inesplorato ma dalle potenzialità entusiasmanti. Su questo percorso uno dei principali sentieri da battere è senza dubbio l’abbinamento territoriale, scelta che difficilmente si rivela deludente proprio perché frutto di accostamenti figli della tradizione locale.

Un esempio su tutti tanto per fare chiarezza, è il classico matrimonio tra gli arrosticini abruzzesi e il Montepulciano, vera e propria garanzia gustativa. Per fissare il concetto possiamo menzionare anche l’accoppiata Piadina – Lambrusco, magari del tipo Grasparossa di Castelvetro in versione Secco, giovialità pura per il palato. Si potrebbe continuare all’infinito ma la bellezza dello street food è anche scoprire la tradizione italiana ricercando da soli questi accoppiamenti o facendo attenzione ai suggerimenti degli autoctoni.

Altra strada possibile nell’abbinare queste delizie gastronomiche è sicuramente la ricerca dell’equilibrio gustativo. La bellezza di questa tipologia di cibo risiede anche nel fatto che ci induce all’abbandono. Appare spesso in momenti che non lasciano spazio a pensieri di diete e a limitazioni. E’ infatti  un cibo che tra le sue caratteristiche principali annovera la grassezza, come nei i fritti o nelle carni.

Molte di queste espressioni culinarie si presteranno ad un ampio ventaglio di possibilità. Dall’acidità ed effervescenza sapida delle bollicine e dei bianchi giovani per contrastare la grassezza, fino all’alcol e al tannino dei rossi ad equilibrare i caratteri di succulenza e di struttura. Un gran bel gioco dove alla fine vince sempre il gusto personale e che offre il piacere di confrontare le proprie scelte con le tradizioni locali.

Ecco allora che il cibo sa farsi anche strumento di comprensione e conoscenza del nostro variegato territorio. Buon viaggio allora, sulle strade del Food Italiano.