A volte sembra quasi che non sia tu a scegliere il vino, ma sia lui a scegliere te. In questi ultimi mesi, quasi per caso, in diverse occasioni ho avuto il piacere di trovarmi nel bicchiere i prodotti di Nino Negri, viticultore della Valtellina.
Dal tavolo di un ristorante sui navigli di Milano alle tavole imbandite (nelle recenti festività), questi vini hanno sempre fatto la loro figura dimostrando una versatilità che ben si sposa su diverse pietanze. L’azienda formata nel 1827 a seguito del matrimonio tra Amelia Galli e Nino Negri, vede però nel figlio Carluccio il protagonista del suo sviluppo qualitativo.
L’azienda subisce varie trasformazioni fino agli anni ’60 quando il mancato ricambio generazionale, causato dall’intenzione delle figlie di non occuparsi dell’attività, induce Carluccio a vendere al gruppo elvetico Winefood che a sua volta la cede nel 1986 al Gruppo Italiano Vini Scarl. All’interno del gruppo GIV colosso italiano del settore, l’azienda Nino Negri ha potuto iniziare la sua nuova vita recuperando la tradizione dei grandi vini Valtellinesi e che oggi viene distribuita sulle diverse linee di prodotto, tutte di qualità.
Si estende su un territorio vocato ma esigente, in grado di produrre grandissimi vini in cambio della passione e del sacrificio necessario alla viticultura di montagna. I 31 ettari di vigneto dell’azienda si distribuiscono in uno scenario caratterizzato da terrazzamenti millenari, che si sviluppano sulle pendici dei monti permettendo alla vite di fondersi alla roccia e caratterizzandone l’espressione gusto – olfattiva.
Il Nebbiolo, localmente chiamato “chiavennasca” è il padrone della vigna, coltivato in maniera quasi esclusiva cresce sotto la cura attenta di Casimiro Maule (Enologo dell’anno 2007 per il Gambero Rosso) che opera in un contesto di assoluta qualità miscelando sapientemente le tradizioni aziendali con l’innovazione tecnologica che l’imponenza del gruppo GIV è in grado di garantire, sia in cantina che in fase di ricerca e sviluppo ottimale della vigna.
Tra quelli degustati il “Sassella Valtellina Superiore DOCG” nebbiolo (95%) a cui viene aggiunta una chiusura di Pignola, deve il suo nome alla chiesetta presente sul territorio e raffigurata in etichetta. Il suo bouchet olfattivo è ricco e di grande piacevolezza, austero elegante e morbido dotato di gustosa persistenza, carni rosse arrosti e cacciagione sono i suoi allegri compagni in tavola, ma anche primi conditi ed importanti ben si sposano alle sue peculiarità gustative.
Non è difficile trovare nella GDO il “Rosso di Valtellina DOC” dalle caratteristiche affini al precedente ma più improntato ad una fragranza immediata, distesa sulla nota fruttata che si sostituisce al tono austero del precedente pur mantenendone la finezza. Anche questo trova impiego all’incirca sulla stessa gamma di pietanze ma su carni meno importanti, anche bianche se preparante in condimenti strutturati.
La qualità dei vini Nino Negri sostenuta dal prezzo equilibrato ne giustificano sicuramente una scelta da ripetere e in grado di ben figurare in ogni occasione.
grande Bruno! non ci capisco molto di vino, ma l'incipit di questo articolo "A volte sembra quasi che non sia tu a scegliere il vino, ma sia lui a scegliere te…." merita davvero. Complimenti a tutti e due, Luca e Bruno, per il bel blog. Ciao Barbara
Grazie e' un piacere condividere la passione per una delle piu' grandi eccellenze del nostro paese. Merito di Luca che nel suo blog ci da modo di parlare di qualcuno tra i molti produttori di qualita che abbiamo la fortuna di avere. Ciao!!!
Bruno inserisce l'abbinamento ai piatti quando recensisce un singolo vino, in questo caso l'articolo è dedicato all'azienda ed alla sua gamma di prodotti. Ciaooo
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Grazie Luca questo post per me è molto interessante. Buon lunedì
Grazie Mariangela, buona giornata a te!
grande Bruno!
non ci capisco molto di vino, ma l'incipit di questo articolo
"A volte sembra quasi che non sia tu a scegliere il vino, ma sia lui a scegliere te…." merita davvero.
Complimenti a tutti e due, Luca e Bruno, per il bel blog.
Ciao
Barbara
Ciao Barbara, Bruno riesce a trasmettere bene la sua passione per il vino, questa rubrica è molto apprezzata! Ciaooo
Grazie e' un piacere condividere la passione per una delle piu' grandi eccellenze del nostro paese. Merito di Luca che nel suo blog ci da modo di parlare di qualcuno tra i molti produttori di qualita che abbiamo la fortuna di avere. Ciao!!!
stavolta però non ci sono gli abbinamenti ai piatti, o sono io che non li vedo?Amelia
Bruno inserisce l'abbinamento ai piatti quando recensisce un singolo vino, in questo caso l'articolo è dedicato all'azienda ed alla sua gamma di prodotti. Ciaooo