Torniamo a parlare di territorio e lo facciamo evocandone uno, le Marche, patria di quel vitigno di eccezionale versatilità e piacevolezza che è il Verdicchio. L’occasione è data dall’incontro con la famiglia Mirizzi, titolare dell’Azienda Montecappone, incontrata alla degustazione organizzata dall’AIS presso l’Hotel Rome Cavalieri, occasione colta al volo per approfondire la conoscenza di uno di quelli che a mio avviso è annoverabile tra i migliori vitigni bianchi d’Italia.
Abbiamo avuto così la possibilità di fare la conoscenza con questa famiglia che si divide tra l’impegno nelle vigne di Jesi e quello con il pubblico, a Roma, dove dal 1954 sono presenti come “vinai” nell’enoteca di famiglia. Dalle parole di Gianluca Mirizzi traspare in maniera netta il concetto di appartenenza e attaccamento al territorio, che si ritrova anche nella scelta di chiamare “Federico II” la versione Classico – Superiore del suo Verdicchio DOC, in onore delle vicende storiche che hanno segnato questa terra forgiandone il profilo architettonico e caratteriale.
L’impegno alla valorizzazione del proprio territorio passa anche nella collaborazione con le eccellenze della ristorazione Marchigiana, con la quale la famiglia Mirizzi sviluppa una proposta incentrata sull’enogastronomica locale espressa anche da una carta dei vini volta a dare risalto ai vitigni locali.
Scelta netta quella della qualità a discapito dei volumi industriali: infatti nelle 130.000 bottiglie l’anno dell’Azienda Montecappone possiamo ritrovare tutta la maestria e la priorità del saper leggere il territorio, “accompagnando” il vitigno nel suo sviluppo ottimale al di fuori di logiche spinte di mercato, scelta produttiva premiata dalle sfumature di particolare finezza che ritroviamo nel bicchiere.
L’Azienda oltre al Verdicchio coltiva anche altri vitigni locali come Montepulciano e Sangiovese, ma anche Lacrima e Passerina, sostenendo lo sviluppo ottimale di questi vitigni che esprimono pieno potenziale soltanto nel loro luogo di origine o di una ambientazione oramai radicata nel tempo.
La stessa capacità di lettura delle potenzialità espressive locali ha portato i titolari dell’Azienda a dedicare attenzione anche ad un vitigno diverso da quelli autoctoni, ottenendo un Sauvignon “La Breccia” che si allinea per qualità agli altri prodotti aziendali. La famiglia Mirizzi si avvale delle capacita dell’enologo Lorenzo Landi anch’esso presente alla degustazione, il cui intervento è stato incentrato sulla valorizzazione dei vitigni rispetto al loro territorio: la sua bravura, come abbiamo potuto apprezzare, è proprio quella di saper accompagnare il Montepulciano e il Verdicchio (due splendidi vitigni) senza stravolgerli, nella maniera meno invasiva possibile, senza il bisogno di compiere nessuna acrobazia in cantina che vada oltre l’alta perizia tecnica.
Solamente l’ attento e rispettoso “ascolto” del ciclo vitale delle piante e della loro interazione con il territorio permette di valorizzare al massimo i vitigni raccogliendo le uve nel loro optimum espressivo e riuscendo a portare l’essenza del territorio nel bicchiere, senza vanificare quelle peculiarità che le Marche, in particolare la zona dei Castelli di Jesi sanno regalare.
Fare la conoscenza dell’Azienda Montecappone è stata una piacevole scoperta sia per la qualità riscontrata in assaggio sia per la disponibilità, che potrete sperimentare di persona passando in quel di Jesi oppure a Roma, facendo un salto all’enoteca di famiglia dove troverete ad accogliervi gli altri componenti della famiglia Mirizzi che vi accompagneranno alla conoscenza della loro produzione, figlia di una radicata passione.
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ottima recensione complimenti e buona domenica
ciao Elena, buona domenica a te!
Buono il verdicchio, uno dei miei bianchi preferiti.
Ciao Roberto Gracci
Il Verdicchio secondo me insieme al Friulano…. ex Tocai è il miglior bianco Italiano….Saluti!!!!!