Continua il viaggio itinerante di Agrievolution, il roadshow che ha l’obiettivo, toccando alcune zone rurali strategiche del nostro paese, di descrivere quali opportunità l’agricoltura ha davanti a sé. La nuova tappa è in programma martedì 21 maggio al dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Agrievolution nasce per una esigenza ben specifica: raccontare il momento speciale che sta vivendo l’agricoltura, che dopo aver vissuto alcuni decenni in cui il progresso ha proceduto lento e costante lungo gli stessi binari, sta per iniziare una nuova fase in cui l’innovazione farà dei salti in avanti ben più grandi.
Questa “nuova era” è possibile grazie a due famiglie di tecnologie: le “New Breeding Techniques” per il miglioramento genetico e l’Information Technology, già all’opera in molti altri settori. Non parliamo di una rivoluzione attuabile in tempi estremamente rapidi, ma comunque di un processo che potrà essere realizzato nel corso di diversi anni, con alcuni importanti benefici per chi opera nell’ambito agricolo.
Il tema legato all’introduzione di nuove tecnologie nell’agricoltura o all’utilizzo di determinate sostanze è sempre delicato; il ricorso a studi approfonditi e il confronto con Istituti di ricerca è il miglior approccio per ottimizzare gli strumenti a disposizione nell’ottica di un generale miglioramento delle tecniche di lavoro. A tal proposito è fondamentale ricordare come l’EFSA abbia stabilito che il glifosato non è cancerogeno se impiegato correttamente. Il consenso scientifico è stato controllato e ricontrollato a più riprese dalle migliori agenzie regolatrici: dall’EPA americana all’EFSA europea, oltre all’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche e l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la FAO.
La profonda conoscenza degli elementi e delle dinamiche che entrano in gioco diviene quindi decisiva per costruire un qualcosa di concreto, utile, che possa creare opportunità. La combinazione di difesa, genetica ed Information Technology può far fare grandi passi all’agricoltura, la cui storia coincide con quella del miglioramento genetico, iniziato migliaia di anni fa con la domesticazione delle piante che ci nutrono oggi, per renderle più adatte per la coltivazione.
Oggi la scienza mette a disposizione nuove tecniche di miglioramento genetico come il Genome Editing che consente di avere delle mutazioni favorevoli identiche a quelle che la natura potrebbe produrre spontaneamente. Quando si parla di genetica è facile creare incomprensioni e specificare la differenza tra questa tecnica e gli OGM diviene necessario, anche perché la sorte di procedure come il Genome Editing, almeno qui in Europa, sembra appesa a un filo, poiché a luglio la corte di Giustizia europea ha messo al bando l’editing genetico, regolandolo con gli stessi principi degli OGM, vietandone di fatto le sperimentazioni sul campo.
Al netto delle dinamiche giuridiche e regolamentari è chiaro che questa fase storica è propizia per quel che concerne l’evoluzione, grazie anche al ricorso all’Information Technology, giunta nell’agricoltura al momento giusto perché ora meno costosa rispetto a prima e, dal punto di vista culturale, l’agricoltore è pronto per assimilare le nuove tecnologie. Occorre quindi lavorare per sviluppare soluzioni (protezione chimica e biologica, genetica e digital) che mettano insieme il meglio dell’innovazione per vincere le future sfide dell’agricoltura.
Dopo l’incontro di Napoli il roadshow Agrievolution proseguirà il suo viaggio facendo tappa a Verona per continuare a parlare di agricoltura e innovazione con Bayer Italia.
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