Nell’evento romano organizzato in suo onore dal Gambero Rosso il Lambrusco, ed in particolare il suo mondo, hanno mostrato quei segni di crescita auspicabili per un prodotto così radicato nella tradizione emiliana che aveva bisogno di una scossa capace di indirizzarlo dalla dimensione di tipicità verso una progettualità in grado di esprimerne appieno il potenziale.
Senza dubbio la notizia più importante è l’innovativa azione sinergica che vede impegnati fianco a fianco i due consorzi storici, il Consorzio Marchio Storico Lambruschi Modenesi con le Doc Sorbara, Grasparossa di Castelvetro e Salamino assieme al Consorzio Vini Reggiani che comprende i Lambruschi Grasparossa e Montericco dei Colli di Scandiano e Canossa.
L’unità di intenti nella promozione e nello sviluppo di questo rappresentante della viticultura italiana è un segno importante in direzione di quella tendenza a fare sistema spesso carente.
Fattore che causa nei mercati internazionali la non completa espressione della potenzialità per le nostre etichette, favorendo produzioni provenienti da paesi con tradizione vitivinicola meno blasonata ma consapevoli dell’importanza di fare squadra.
Molte vendemmie sono passate da quando gli americani, importandolo in volume, definivano il Lambrusco “Italian Cola” e da quelle produzioni massificate si è passati via via anche per questo vitigno a parlare di influenza del territorio, altitudini diverse e giacitura della vigna ed in questo senso la collaborazione tra i due consorzi giocherà sicuramente in futuro un ruolo importante.
Nell’appuntamento presso la Città del Gusto i lambruschi selezionati hanno già presentato i segni di un’evoluzione, apprezzabile tra le altre nelle bottiglie prodotte da Fattoria Moretto, Gianfranco Paltrinieri, Cantina di Carpi e Sorbara, Emilia Wine e Casali Viticultori.
In generale tutti i prodotti in versione “Rosè” si sono dimostrati interessanti. Una particolare menzione merita l’ospite della giornata, il Pignoletto, vino che negli ultimi anni ha raggiunto anche livelli di eccellenza, proposto nell’occasione nelle versioni ferme e frizzanti tra i cui gli ottimi prodotti delle Aziende Bonfiglio, Il Monticino e Montevecchio.
Proprio l’abbinamento con il Pignoletto ha aperto il pranzo, con un Sandwich di alici e mozzarella.
Tra i piatti degni di nota sicuramente ci sono i Mezzi rigatoni con fave e guanciale, abbinati al Lambrusco di Sorbara “Righi”. Tutti piatti richiamavano sapore e tradizione della cucina romana, ed alcune “accoppiate” erano veramente interessanti.
La proposta successiva era l’abbinamento tra Lambrusco Reggiano “Concerto” e la Bruschetta di Lariano con guanciale cotto al vino.
L’ultimo piatto, prima della chiusura “dolce” con le ciambelline al vino, era la Polpettina di baccalá mantecato con il Lambrusco Montericco “Amarcord” Cantina Puianello.
Un percorso degustativo interessante che ha permesso di scoprire un’inattesa sintonia con la cucina romana.
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