. di Bruno Fulco
Tipologia : I.G.P. Lazio
Vitigni : Cabernet Sauvignon 100%
Temperatura di servizio : 16° – 18°
Produttore : La Luna del Casale
La viticultura laziale, abbandonato il trend del passato volto alla massimizzazione produttiva, si muove finalmente nella direzione opposta. La ricerca della qualità è oggi la strada che molti produttori regionali sembrano aver intrapreso. Sebbene recuperare il terreno perduto nella rincorsa della produzione quantitativa sia arduo, le grandi peculiarità di un territorio mai interpretato fino ad ora nella maniera più intelligente, sembrano venire incontro ai produttori più determinati. Sparse per la regione, un po’ ovunque, sempre più sono le aziende in grado di mettere in campo progetti interessanti spesso a carattere familiare, garanzia di passione e dedizione.
Una di queste è “La Luna Del Casale” nei Colli Lanuvini (Rm), che già nel nome lascia intendere l’aderenza dell’Azienda ai valori della natura richiamandosi alla Luna, come antica divinità latina che attraverso le sue fasi regolava il ritmo della fertilità dei raccolti e delle nascite. Sviluppata intorno al ripristino di una vecchia vigna, si estende per dodici ettari tra vigneti e ulivi, orientati alla certificazione biologica e ad una viticultura fatta di rese basse e rispettosa dell’ambiente. La base ampelografica avvicina gli autoctoni ai vitigni internazionali, quali Chardonnay, Merlot e Cabernet Sauvignon che sulle colline Lanuvine si sono adattati con successo, regalando vini di apprezzabile qualità. L’anima del progetto è una donna, Nicoleta Sirbu, e al suo impegno appassionato si aggiunge il supporto della famiglia che ne vive il progetto con entusiasmo.
Ma oltre a questo c’è anche competenza di primordine alla Luna del Casale, grazie all’apporto tecnico di Paolo Peira, brillante enologo diplomato alla prestigiosa facoltà di Enologia di Bordeaux dove attualmente è titolare del corso di studio sui vini italiani. Tra i prodotti della linea più importante che portano il nome dei figli della produttrice, c’è “Sebastian”, un Cabernet Sauvignon moderatamente austero, come un elegante signore di campagna sulla mezza età. Al gusto si individua la prugna rossa di media maturazione, le spezie dalle note dolci e accenni balsamici. Il tannino seppur presente, non monopolizza la scena lasciando spazio alla piacevole bevibilità. L’uso oculato della botte grande, riesce a combinare morbidezza e persistenza nella consistente struttura. Il suo impiego ideale è sulle carni rosse e sulla cacciagione, ad esempio in abbinamento al cinghiale.
Delle preparazioni presenti nel blog lo proverei con:
Crostino con fegatini
Paccheri con sugo di salsiccia
Rigatoni con sugo alla Genovese
Arrosto con cipolle rosse e ginepro
Brasato con gli Scalogni
Noce di vitello alla senape (di Bruno)
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