Ricerca continua della perfezione e innovazioni tecnologiche sono i cardini de Le Marchesine, azienda storica familiare giunta alla quinta generazione
Il passaggio generazionale porta con sé due momenti che spesso si sovrappongono: il confronto e lo scontro. Sovente capita che sia lo scontro a caratterizzare il passaggio da una generazione all’altra perché nella maggior parte dei casi chi ha gestito per tanti anni una realtà imprenditoriale, artigianale, o aziendale nel senso più ampio del termine, ha difficoltà ad abbracciare, sposare, capire a comprendere quelle che sono le sfumature di una visione che guarda avanti nel tempo; non necessariamente avanguardista, ma che comunque vuol essere attuale e moderna. In altri casi però subentrano lungimiranza e lucidità, ma anche la capacità di dialogare e di avere una visione comune, come è accaduto alla famiglia Biatta che da 5 generazioni dirige l’azienda agricola Le Marchesine.
Qui, nel cuore della Franciacorta, a due passi dal Lago d’Iseo, sorge questa realtà vitivinicola ricca di storia e vanto per l’intero territorio: i suoi 47 ettari di vigneti sparsi su tutta la superficie collinare consentono di produrre circa 450 mila bottiglie l’anno, permettendole di confermandosi tra i leader nella produzione di Franciacorta DOCG. Sa alcuni anni l’ultima generazione si sta occupando di modernizzare l’area, riuscendo a far crescere la produzione non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo, perché ciò che si realizza ora in questa azienda vinicola ha una accresciuta valenza perché non è semplicemente cambiato il modo di far vino, ma di pensarlo.
La famiglia Biatta
A dirigere l’azienda agricola da 5 generazioni è la famiglia Biatta, che da 110 anni opera nel settore vitivinicolo con passione e conoscenza, tramandate nel tempo di padre in figlio. È dal bisnonno Camillo, già négociant éleveur, che Giovanni, capostipite de Le Marchesine, eredita l’amore per le bollicine grazie al quale decide di acquistare nel 1985 i primi ettari di terreno nella zona della Franciacorta. A più di trent’anni di distanza, il coinvolgimento del figlio Loris, ora Patron, e dei figli Alice e Andrea ha permesso all’azienda di espandersi estendendo i propri ettari in tutto il territorio franciacortino, così da poter sfruttare le peculiarità di differenti terreni per produrre diverse tipologie di Franciacorta. L’obiettivo della Famiglia Biatta è quello di produrre vini eleganti, freschi, piacevoli alla beva e immediati, di grande pulizia e precisione, rispettando la materia prima che il territorio offre e utilizzando le migliori e più moderne tecnologie.
Un nuovo modo di pensare il vino
Sono le innovazioni in ambito di coltivazione a permettere a Le Marchesine di distinguersi con determinazione pur restando in linea con le caratteristiche produttive dettate dal consorzio del Franciacorta. L’azienda vitivinicola vanta un rapporto ultradecennale con una vera e propria istituzione della regione dello Champagne, l’Istituto Enologico di Champagne, di cui è membro l’enologo stesso de Le Marchesine, Jean Pierre Valade. Grazie a questa sinergia, la famiglia Biatta ha introdotto negli anni avanzate tecniche d’oltralpe, risultando una delle prime realtà vitivinicole ad abbandonare il sistema di coltivazione a pergola. Ulteriori esempi di una filosofia incentrata sull’innovazione è la scelta di utilizzare pupitres meccanizzate (giropallets) per il rimescolamento dei depositi nelle bottiglie che, grazie a un movimento costante, permettono di raggiungere un migliore risultato finale rispetto alla rotazione manuale o ancora le capannine meteorologiche impiantate nei vigneti per monitorare costantemente lo stato nei loro terreni in Franciacorta.
Lavorare guardando al futuro
Giriamo nei campi in compagnia di Andrea, che ci parla con passione e competenza della vite, dell’uva, del terreno, di soluzioni tecnologiche innovative, della centralina meteo, del guadagno che si riesce a fare potendo prevedere i rovesci temporaleschi, di come si può salvare un intero anno di lavoro in una mezza giornata sapendo interpretare i dati in anticipo. Ci spiega con dovizia di particolari anche il perché delle distanze tra i filari, di alcune scelte che all’inizio erano ostracizzate dagli altri produttori di zona e che poi sono state fatte anche da altre realtà vinicole perché divenute vincenti. Una passeggiata che unisce tecnologia e tradizione, poesia e organizzazione, passione e prospettiva. L’ultima generazione della famiglia Biatta voleva un vino diverso, che potesse valorizzare il sacrificio quotidiano, ma contemporaneamente progetta anche l’allargamento dell’azienda con l’introduzione di uno spazio dedicato all’accoglienza per mettere in campo una visione moderna di produttività. Al tempo stesso da Le Marchesine si continua a non perdere di vista un determinato approccio, caratterizzato dalla valorizzazione delle risorse umane, perché ogni scenario futuro qui ipotizzato prevede sempre che un ruolo da protagonista ce l’abbia il “capitale umano”.
Produzione
Chardonnay in primis, ma anche Pinot Nero e Pinot Bianco sono i vitigni principali allevati a Guyot da cui derivano le produzioni firmate Le Marchesine, che per quanto riguarda i Franciacorta sono suddivise in Secolo Novo (Brut Millesimato, Riserva Brut Nature Giovanni Biatta, Riserva Dosage Zéro), Millesimati (Rosé, Satèn, Blanc de Noir e Blanc de Blancs) e Classici (Brut ed Extra Brut). A completare la gamma di prodotti ci sono gli Opera (spumanti metodo classico VSQ), i Curtefranca e le Grappe. Al momento la produzione si attesta intorno alle 450mila bottiglie l’anno, delle quali 230mila di Franciacorta Brut e Extra Brut, 60mila di Rosé millesimato, 70mila di Franciacorta Satèn, 20mila di Franciacorta Millesimato Brut, oltre a 10mila bottiglie del Cru Millesimato Secolo Novo, cui vanno ad aggiungersi le 10mila bottiglie di Curtefranca Bianco e le 10mila di Curtefranca Rosso. Dall’autunno 2012 si sono aggiunti alla produzione il Franciacorta Riserva Brut Nature Secolo Novo Giovanni Biatta, di cui sono state prodotte 5.700 bottiglie, e il Franciacorta Millesimato Extra Brut Blanc de Noir con 6.700 bottiglie.
Lascia un commento