Presentati i risultati della prima fase del programma Food Innovation Hub gestito da Lazio Innova in collaborazione con la Regione Lazio
Innovare per evolvere, sperimentare e trasformare per essere al passo con i cambiamenti: questo il fondamentale messaggio che ha caratterizzato la due giorni di incontri e presentazione dei prodotti sperimentali progettati nell’ambito del programma “Food Innovation Hub” della Regione Lazio, illustrato in diretta streaming sulla pagina Facebook regionale da Officine Farneto a Roma.
Un programma regionale focalizzato sul cibo innovativo che ha consentito alle imprese agroalimentari coinvolte di poter ideare nuove specialità alimentari da immettere sul mercato ma anche di poter sperimentare soluzioni innovative sotto ogni punto di vista, produttivo, commerciale e comunicativo. Hanno partecipato alla prima giornata in programma il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, l’assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione, Paolo Orneli, il presidente di Lazio Innova, Nicola Tasco, e il direttore generale di Agro Camera, Carlo Hausmann.
Innovazione e competitività
“Spesso tra l’annuncio e la realizzazione di un progetto si verificano troppe cose sbagliate che condizionano il risultato finale, ma mai come in questo caso, con orgoglio, posso dire che tutti gli attori in gioco hanno contribuito alla perfetta riuscita del lavoro. Oggi presentiamo i risultati della prima fase di questo percorso ed annunciamo le linee guida della seconda fase. Pur riconoscendo le tante difficoltà create dalla pandemia, posso affermare che per l’agricoltura questo periodo ha rappresentato anche un’opportunità, per focalizzarsi sull’innovazione nell’ottica di rendere competitivo anche a livello internazionale un comparto che nella nostra regione può contare su circa 50.000 aziende e oltre 70.000 addetti” ha dichiarato Daniele Leodori.
Durante l’evento è stata lanciata la nuova call dell’Avviso che è già attivo: è destinata alle micro imprese e Pmi del settore agroalimentare, anche in forma aggregata, che abbiano un’idea di nuove specialità alimentari o nuove modalità d’immissione sul mercato di specialità tradizionali, oppure che propongano un’innovazione del ciclo produttivo e che siano attive nell’artigianato alimentare, industria alimentare, commercializzazione con interesse alla produzione, preparazioni alimentari, centri di cottura, terzisti. Per partecipare c’è tempo fino al 31 luglio 2021, questo il link: http://www.lazioinnova.it/bandi-post/food-innovation-hub-migliora-la-tua-competitivita/.
I numeri di Food Innovation Hub
La prima fase di Food Innovation Hub ha coinvolto aziende di tutto il territorio, nello specifico 12 dell’Area Metropolitana di Roma, 7 della provincia di Latina, 3 da quella di Rieti, 4 dalla provincia di Viterbo e 4 di Roma Capitale. La sperimentazione e innovazione ha riguardato 3 prodotti appartenenti alla categoria “Bevande non alcoliche e birra artigianale”, 11 conserve alimentari, 13 prodotti snack e 3 prodotti lattiero caseari e loro sostitutivi.
“La prima edizione del programma ha coinvolto 49 partner appartenenti al mondo della ricerca, dell’università e delle associazioni di categoria e ha visto la partecipazione di circa 1.000 imprese per un totale di 76 idee presentate, 46 progetti sviluppati e, alla fine, 30 prototipi da lanciare sul mercato. Il nostro obiettivo è sostenere con bandi ad hoc le imprese del Lazio, mettendo a disposizione spazi fisici come quello degli Hub di Bracciano e Latina, che rappresentano un contatto fisico con la Regione” ha affermato Nicola Tasco nel suo intervento.
L’agroalimentare che si rinnova
“Sughi pronti, condimenti, snack, bevande analcoliche e cibi proteici solo per citarne alcuni: in questa prima fase di Food Innovation Hub si è pensato a tante diverse tipologie di prodotti, anche con un punto di vista diverso, pensando ad esempio ai flussi turistici ed a come rendere appetibili le creazioni gastronomiche per trasformale in ambiti souvenir. Il comparto agroalimentare deve sapersi attualizzare sotto ogni punto di vista per accrescere la sua competitività, e si è scelto in questo caso di trasformare, dare una nuova veste a prodotti già esistenti che non hanno quindi visto stravolgere la propria anima e che continuano a testimoniare una personalità territoriale già esistente. Sono materie identitarie del terroir del Lazio con una rilettura innovativa per definire nuovi prototipi, un lavoro lungo un anno e mezzo, con il supporto di centri di produzione esterni per un ideale aiuto tecnologico, che ha portato a risultati estremamente gratificanti” ha dichiarato Carlo Hausmann.
Presente e futuro
“Oggi presentiamo un paniere composto da 30 nuove specialità alimentari che rappresenta solo il primo passo del percorso di innovazione. È infatti già aperta la nuova call (disponibile fino al 31 luglio) per trovare altre imprese da accompagnare nella trasformazione dei loro prodotti” ha dichiarato Paolo Orneli, che ha aggiunto “Vogliamo trovare nuove modalità di immissione sul mercato di specialità alimentari non solo nuove, ma anche tradizionali, senza tralasciare la valorizzazione dei cicli produttivi. Offriamo alle aziende 8 mesi di laboratori formativi e una successiva fase di accompagnamento sul mercato, per provare a far stare nella sfida del cambiamento anche le piccole aziende. La filiera del cibo è fondamentale anche da un punto di vista culturale ed è alla base della ricerca di nuovi modelli di sviluppo sostenibili focalizzati alla valorizzazione del territorio e del saper fare italiano”.
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