4 sere, 4 cene, 4 esperienze: la serate del Merano Wine Festival hanno permesso a me ed ai miei compagni di merende d’assaggiare piatti tipici, rivisitazioni, specialità ma anche alcune cose deludenti. Siamo passati da un Castello ad una Cena di Gala, dalle Marche al Trentino, senza mai perderci d’animo dinanzi all’ennesima portata.
La prima cena, quella del giovedì, è stata indubbiamente la migliore. Il Castello di Fragsburg, luogo semplicemente meraviglioso, ci ha ospitati per la cena a 4 mani di Giovanni D’Amato, Chef del Rigoletto, e Luis Haller. Un menu incredibile, molti ingredienti “importanti” o preparazioni “classiche” rivisitate in chiave gourmet, con sapori straordinari o soprattutto consistenze sorprendenti.
La “Millefoglie di cotechino“, il “Salmone affumicato, Carbonara, spinaci“, la “Lasagna come un tortello“, il “Tartufo, riso, oro“: una carrellata di capolavori, preparati da due Chef disponibilissimi, che dopo la cena hanno risposto alla 1000 nostre curiosità. Tutti i piatti sono stati accompagnati da i vini delle cantine Cleto Chiarli e Medici Ermete, che hanno proposto un’interessante carrellata di vini dall’Unique spumante Brut Rosè di Ermete Medici al Brut de noir Rosè di Cleto Carli, passando per la Malvasia Daphne Medici Ermete alla Vecchia Modena Premium di Cleto Chiarli. Vi invito a visitare i siti di queste 2 aziende perché i loro sono prodotti eccellenti.
La seconda sera si è svolta la Cena di Gala. Tutti elegantissimi (io addirittura indossavo una giacca…), la Sala grande colma di tavoli e migliaia di bicchieri, 500 ospiti, l’introduzione di Helmuth Kocher (organizzatore del MWF), la presenza di addetti ai lavori, giornalisti, un menu preparato da Alfonso Caputo (Chef della Taverna del Capitano, 2 stelle Michelin) e Matteo Sangiovanni (Chef dei Tre Olivi del Savoy Beach). 4 portate, la cui riuscita è stata probabilmente condizionata dall’enorme numero di commensali, perché i piatti non hanno suscitato in noi stupore né interesse.
Sabato sera, tempo d’andare nelle Marche, con la “Dinner MWF 2013” di Fermo, una serata a base di sapori e piatti tipici di questa terra, con alcuni piatti semplici ma irresistibili, come l’antipasto con salumi e formaggi o le immancabili olive ascolane che nella loro versione “tartufata” mi hanno trasformato in un killer alla ricerca dell’ennesima “pallina” da mangiare.
La chiusura cu ha portato a sapori essenziali, rustici e per questo molto apprezzati. Siamo stati ospiti della Forst, che tra varie Birre ed il tanto atteso Stinco ci ha trattati in maniera fantastica. Un luogo piacevole, accogliente, probabilmente ideale per la nostra “Ultima cena”.
Un tour straordinario, tra posti da favola e taverne accoglienti, tra spume e stinchi, vini pregiati e birre artigianali.
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