Sento parlare molto di produzione biologica, mi capita di partecipare ad eventi dedicati ad aziende che lavorano in questo modo, ma sinceramente non mi ero mai imbattuto in qualcuno che portasse avanti un discorso di vera e propria Green Economy come la cantina Salcheto di Montepulciano, che si è cimentata nella lavorazione di una novità: Obvius, il vino di sola uva.

L’invito per la cena (svolta da Gusto) organizzata con il vino Obvius quale protagonista, assieme ad una selezione di prodotti della Lunigiana targati Slow Food mi ha permesso di conoscere le caratteristiche dell’azienda ma soprattutto la passione di Michele Manelli, uno dei proprietari della cantina ed ideatore di questa iniziativa.

Il comunicato stampa di presentazione della serata metteva subito in evidenza i punti di forza di questo vino: “Targato vendemmia 2012, questo Sangiovese in purezza è come un ‘Nobile Giovane’, prodotto a Montepulciano dalle uve dei vigneti dell’Azienda Agricola Salcheto e basta. Un solo ingrediente, l’uva, senza solfiti e nessun altro additivo che riesce a proporre un gusto nuovo e dimenticato allo stesso tempo, già accolto con grande favore dalla critica enoica. I passaggi per arrivare a questo vino sono stati: 

– selezione delle uve di altissima qualità;

– massima attenzione nel trasporto in cantina che avviene rapidamente dopo il taglio e senza rottura delle bucce; 

– vinificazione in vasche sviluppate assieme alla LASI di Venezia per lavorare solo con la CO2 autoprodotta (senza pompe o qualsiasi altro intervento meccanico), con il gas che agisce anche come disinfettante; 

– maturazione breve (4 mesi) e nelle stesse vasche di acciaio sotto pressione, con la massima attenzione al fine di non introdurre ossigeno; 

– imbottigliamento, svolto anch’esso sotto pressione di CO2, al fine di evitare l’introduzione di ossigeno, grazie anche all’uso di tappi tecnici (vite o micro-agglomerato).

Obvius non vuole di per se rientrare in nessuna delle categorie esistenti anche se è biologico certificato e se ha cominciato a destare l’interesse dei premi e dei riconoscimenti. L’obiettivo di OBVIUS è quello di farsi bere, di parlare davvero del nostro territorio e di lasciare all’uva il ruolo da protagonista.”

La cena si è aperta con l’antipasto, “Marocca ricotta e miele di castagno“, un pane fantastico realizzato con castagne e patate, farcito con ricotta e miele di castagno, un piatto semplice ma che ho trovato veramente interessante, accompagnato dall’Obvius Rosso di Montepulciano Obvius 2012.

Abbiamo poi gustato il “Testarolo al pesto di Pontremoli e parmigiano reggiano 36 mesi“, una pasta della Lunigiana di antica origine (http://www.testaroli.net/), seguito dalle “Pappardelle al ragu di cinghiale Bio“, piatto delizioso, abbinato ad vino Nobile di Montepulciano 2010.

Il gioco di consistenze e cotture del secondo, “Agnello di Zeri scomposto“, ci ha portati ad assaporare il dessert, la “Spongata di Pontremoli“, dolce delizioso.

Il percorso di assaggio dei vini ci ha condotto verso aromi molto intensi, piacevoli e soprattutto ha permesso un’interessante discussione su invecchiamento, imbottigliamento ed altre caratteristiche che potrebbero condurre una tavola di appassionati a non fermarsi mai, con le parole e con i bicchieri.

In un’epoca di grande industrializzazione e commercializzazione Salcheto prova ad aprire una nuova via, fatta di sostenitibilità totale: la nuova e innovativa cantina di 3400 mq che è diventata Salcheto nel 2011, è altamente tecnologica ed immersa completamente nella natura che vuole preservare, dall’ippo-via alla parete di giardino verticale, dalla sua forma rotonda al panorama che offre, senza invaderlo, dai suoi interni semplici ma dove campeggiano mobili e lampade di artigianato del recupero, è un paradiso per ogni amante della semplicità e della vita vera.

Quando ho scoperto che la cantina dista pochi km da casa di mio fratello a Chiusi, ho capito che diverrà tappa di frequenti pellegrinaggi…

Alla prossima

Luca

(Le foto sono state gentilmente concesse da Food Confidential e Giada Vargiu)